“Non si può pensare un’architettura senza pensare alla gente”. A sostenerlo, è Sir Richard Rogers, oggi “festeggiato speciale” dell’Università di Firenze che ha deciso di laurearlo “honoris causa”.
In programma, in occasione della cerimonia, una conferenza su “Città e architetture”: un tema caro al progettista che, per rigenerare le città contemporanee, ha idee precise, anche se decisamente controcorrente: “La città non è una ciambella, piena all’esterno (la periferia) e vuota all’interno (il centro storico), – ha spiegato in una recente intervista – e bisogna dire basta ai progetti che svuotano i centri urbani privilegiando i nuovi insediamenti periferici”.
L’architetto britannico – che vive e lavora a Londra dove nel 1977 ha fondato il suo studio, la Richard Rogers Partnership, che oggi ha sedi anche a Barcellona e Tokyo – è legato in modo speciale al capoluogo toscano. Qui, infatti, è nato nel 1933 da genitori anglo italiani e qui è tornato nel 1982 per progettare il recupero delle rive dell’Arno con Claudio Cantella. E anche per quanto riguarda la realtà fiorentina Rogers ha le idee chiare: “Firenze deve scegliere una volta per tutte: se vuole essere un museo all’aria aperta oppure una vera città. Il suo futuro si gioca su questa scelta”. E.S.
22.10.2004, h 16,30
Richard Rogers: Laurea Honoris Causa
Aula Magna dell’Università di Firenze
Piazza San Marco 4