È difficile raggiungere la Solo House. Il paesaggio è un pezzo di paradiso verde nel mezzo del nulla, nella zona di Teruel, in Spagna.
Se però ripensiamo alla storia recente dell’architettura, abbiamo imparato che questi esperimenti di ville prêtes-à-consommer sono soliti fallire, com’è successo con Ordos 100 in Cina o Living Architecture in Gran Bretagna.
Questa struttura monolitica di cemento, collocata in una posizione dominante, è stata concepita nel paesaggio secondo uno schema simile a quello della Guna House, progettata dagli stessi architetti e attualmente in costruzione in Cile. Nel lavoro di Mauricio Pezo e Sofia von Ellrichshausen, uno dei temi ricorrenti è la materialità e, nella Solo House, il calcestruzzo grezzo e il legno locale sono gli elementi base.
L’austerità del progetto, nel quale ogni singolo spazio risponde a una logica simmetrica, è rafforzata dalla durezza del cemento e dalla semplicità degli arredi. È una casa progettata per dimenticarsi di tutto, per rendere manifesta la presenza dell’orizzonte in tutto il suo perimetro.
Può modificare se stessa grazie a una sequenza di camere organizzate informalmente con spigoli aperti: gli angoli possono diventare balconi, terrazze o stanze, secondo il desiderio personale. Viene qui in mente la frase di Foucault: “Viviamo nell’epoca del simultaneo, nell’epoca della giustapposizione, nell’epoca del vicino e del lontano, del fianco a fianco e del disperso”.
Solo House
Architetti: Mauricio Pezo, Sofia Von Ellrichshausen
Team di progetto: Diogo Porto, Bernhard Maurer, Valeria Farfan, Eleonora Bassi, Ana Freeze
Consulente strutturale: José Perez
Impresa costruttrice: Ferras Prats
Altri servizi di costruzione: Ineco, Pablo Rived
Cliente: Christian Bourdais, Solo Houses
Superficie, area edificata: 3,000 mq/ 313 mq
Materiali finiture esterne: cemento, vetro
Materiali finiture interne: legno dipinto, tessuto, ceramica
Fase di progetto: 2009-2010
Fase di costruzione: 2010-2013