“Incompiuto: La nascita di uno Stile” è un’indagine documentaria di Alterazioni Video su quello che il collettivo di artisti definisce “il più importante stile architettonico italiano degli ultimi 50 anni”.
Dieci anni di documentazione e di interventi sul territorio italiano formano una nuova prospettiva con la quale rileggere il paesaggio italiano. Vincitore della prima edizione del bando Italian Council 2017, il progetto include circa 750 opere incompiute in Italia, di cui 250 in Sicilia.
La ricerca è presentata a Palermo, tra gli eventi collaterali di Manifesta 12, con una mostra e un libro. Il percorso espositivo, a cura di Davide Giannella, comprende un’installazione video presso l’ex Chiesa di S. Mattia ai Crociferi e l’esposizione dell’intero atlante fotografico delle opere incompiute presso il Centro Internazionale di Fotografia di Palermo. La pubblicazione, a cura di Alterazioni Video e Fosbury Architecture, definisce un indice tipologico e crea un catalogo italiano delle opere in compiute. Il libro presenta inoltre i contributi di Marc Augé, Marco Biraghi, Filippo Minelli e Davide Giannella, Wu Ming, Leoluca Orlando, Antonio Ricci, Salvatore Settis, Robert Storr e Paul Virilio.
Il progetto è infine completato da un laboratorio di progettazione e visione della durata di una settimana (18 – 24 giugno): Incompiuto Summer School.
Pubblichiamo in anteprima un estratto dal libro edito da Humboldt Books. L’autore, Antonio Ricci, è ha ideato uno dei programmi di maggior successo nella storia della televisione Italiana: Striscia la Notizia.
Antonio Ricci, Besugoland
Quando abbiamo iniziato con Striscia la notizia non si avevano informazioni sulle opere incompiute. La cosa buffa era che non erano proprio percepite, non si vedevano e nessuno ne parlava. Il primo servizio che facciamo è a San Remo, nel ’92, si tratta dell’Aurelia bis e ci va il Gabibbo. È un viadotto che finisce in un cimitero. I progettisti non hanno calcolato bene le dimensioni e la strada è costretta a interrompersi perché i piloni si sarebbero dovuti costruire all’interno del cimitero. Le immagini erano spettacolari: il Gabibbo si sporgeva dall’alto del viadotto incompiuto e guardava giù verso le tombe. Sembrava un’installazione artistica con troppe facili metafore sul senso della vita. Da quella volta ho capito un sacco di cose, cioè che, per esempio, di strade che finivano nel nulla non ce n’era solo una, vicino a casa mia, ma ce n’erano tantissime e in tutta Italia. Solo che nessuno diceva nulla, nessuno ne parlava per un motivo anche banale, una notizia così non interessa a nessuno se non al giornale locale e a volte neppure a quello. Le pagine locali sono spesso condizionate dai politici del posto che hanno tutto l’interesse a censurare le notizie di sprechi di denaro pubblico avvenuti sul territorio.
Anche le opere incompiute sono ripetitive, e qualunque cosa ripetitiva in TV immediatamente passa, tende a essere rimossa.
Striscia è stata la prima trasmissione ad avere la posta elettronica; l’aveva impostata, in maniera sperimentale, un mio amico dell’università di Genova. All’inizio ci scrivevano persone molto documentate; arrivavano notizie che già al 99 per cento erano vere, mandavano la documentazione ed era facile andare a veri care le segnalazioni. [...] Quando abbiamo iniziato a far vedere le opere incompiute, a nessuno era venuto in mente che potessero fare ascolto, lo abbiamo fatto come missione senza sapere come sarebbe andata, ma a un certo punto siamo stati contattati dalla Corte dei Conti che ci chiedeva informazioni e filmati sulle opere incompiute. La maggior parte non erano localizzate e loro non ne conoscevano l’esistenza.
Siamo stati anche da Mario Monti, Presidente del Consiglio, che aveva chiesto pubblicamente di ricevere tutte le informazioni disponibili sulle opere incompiute e gli abbiamo portato tutte le video-cassette di Striscia. Non so che ne abbiano fatto. Non so neppure se Sky TG24 si sia messo a fare tanti servizi sulle incompiute (tra l’altro moltissime repliche dei nostri) sperando di fare ascolto. È un bel mondo di mostri e misteri in cui addentrarsi ma, a ben vedere, anche le opere incompiute sono ripetitive, e qualunque cosa ripetitiva in tv immediatamente passa, tende a essere rimossa: la gente gira e non la guarda più. Anche da un punto di vista spettacolare, puoi mandare il Gabibbo e poi i vari inviati sul territorio, a piedi, mascherati o a far acrobazie in bicicletta, ma ti sembra sempre di vedere la stessa cosa perché sono tutte uguali, perché hanno tutte lo stesso stile: strutture incomplete, invase dalla vegetazione o dagli abusivi, armature in vista, serramenti sradicati, interni svuotati, impianti elettrici smantellati. E alla fine una vale l’altra, come lo stacchetto delle veline, la gente sa già come va a finire e cambia canale.
- Titolo mostra:
- Incompiuto: La nascita di uno Stile
- Evento collaterale:
- Manifesta 12 Palermo
- Artista:
- Alterazioni Video
- A cura di:
- Davide Giannella
- Centro Internazionale di Fotografia di Palermo:
- 13 giugno – 20 settembre 2018. Cantieri Culturali alla Zisa, via Paolo Gili 4, Palermo
- Ex Chiesa di S. Mattia ai Crociferi:
- 15 – 20 giugno 2018. Via Torremuzza 28, Palermo
- Edicola al Quinto Canto:
- 14 – 24 giugno 2018. Quattro Canti, Palermo
- Titolo libro:
- Incompiuto: La nascita di uno Stile
- A cura di:
- Alterazioni Video e Fosbury Architecture
- Testi:
- Alterazioni Video, Marc Augé, Marco Biraghi, Filippo Minelli e Davide Giannella, Wu Ming, Leoluca Orlando, Antonio Ricci, Salvatore Settis, Robert Storr, Paul Virilio
- Fotografie:
- Alterazioni Video e Gabriele Basilico
- Formato:
- 332 pagine, colore 22,5 x 31 cm
- Progetto grafico:
- Julia, julia.studio
- Editore:
- Humboldt Books
- Lingua:
- Italiano, inglese
- ISBN:
- 978-88-99385-46-0
- Costo:
- €30,00
- Titolo workshop:
- Incompiuto Summer School
- A cura di:
- Fosbury Architecture insieme ad Alterazioni Video
- Date:
- 18 – 24 giugno 2018
- Luogo:
- Cantieri Culturali Zisa
- Info e iscrizioni:
- incompiutosiciliano@gmail.com