“Regeneration” è il titolo del progetto con cui Nardi, azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di arredi in resina per l'outdoor, ha avviato nel 2019 un programma che prevede la produzione di arredi in plastica riciclata, riciclabili a loro volta a fine uso. Non è solo “Regeneration” a testimoniare l’attenzione dell’azienda nei confronti della riduzione del proprio impatto ambientale. Per Nardi, la sostenibilità è una sfida che richiede un lavoro continuo in termini di cambiamento, ricerca e sviluppo, ma anche adattamento al contesto economico e sociale.
“Il punto di collisione tra la design industry e la sostenibilità è rappresentato dall’ecodesign, parliamo quindi di prodotti realizzati con un’attenzione particolare a quelle che sono gli elementi della sostenibilità sia sul fronte dei processi produttivi che dell’impiego di risorse”, spiega Anna Nardi, CEO dell’azienda insieme a Floriana Nardi. “A proposito di processi, recentemente abbiamo sostituito tutti i macchinari per ottimizzare il consumo energetico, così come l’energia elettrica di cui ci avvaliamo viene da fonti rinnovabili. Lavorare in ottica di miglioramento delle nostre performance ambientali a 360 gradi attualmente è parte integrante della nostra strategia d’impresa”.
I prodotti Nardi sono realizzati all’interno di uno stabilimento con tecnologie all’avanguardia a livello impiantistico: presse a iniezione ibride ad alto risparmio energetico sono dotate di un sistema di raffreddamento che utilizza l'aria esterna riuscendo, nelle stagioni fresche, a raffreddarle senza l'utilizzo di ulteriore acqua e consumando pochissima energia elettrica. “La continua innovazione tecnologica è fondamentale, sia per quanto riguarda i macchinari che per quanto riguarda la ricerca che conduce alla produzione di nuove proposte”, precisa Floriana Nardi: “Passi da gigante vengono fatti continuamente: i macchinari recenti hanno un impatto drasticamente ridotto rispetto al passato e danno maggiore sicurezza nella realizzazione del prodotto.”
Se il cliente finale è sempre più sensibile ed esigente, quello sulla sostenibilità è un investimento sul lungo periodo che necessita di formazione e adattamenti, come spiega Anna Nardi: “Per noi è molto importante comunicare gli step che facciamo in ambito della sostenibilità, perché si tratta di un vero e proprio plus. Crediamo fortemente nel cambiamento e abbiamo scelto di investire molto su questo asset. I mercati rispondono in maniera diversa tra loro: il livello di maturità è eterogeneo. Dal nostro osservatorio possiamo affermare come il mondo anglosassone e nordeuropeo in generale, così come quello americano e quello australiano, siano molto attenti alle tematiche ambientali. Se da un lato i rivenditori necessitano di essere formati, notiamo che il consumatore è molto attento, soprattutto le nuove generazioni e il mondo dei progettisti. Più di tutto, quello che per noi conta, è realizzare un prodotto che unisca design di qualità e durabilità, che è sinonimo di sostenibilità”. Concludono le CEO “Quest’ultimo è un termine che noi decliniamo anche sul fronte sociale, la responsabilità verso i dipendenti, la comunità e il territorio fa parte del DNA della nostra azienda e insieme all’attenzione per l’ambiente – al di là degli imprescindibili valori di business - è probabilmente il segno più distintivo delle nostra attuale gestione”.