Indagare il legame tra scrittura, arte e materia, valorizzare il saper fare manuale, l’eccellenza e il bello: questo è l’obiettivo del progetto artistico “Scripta?”. Si tratta di un ciclo di quattro mostre, a cura del direttore artistico di Cramum Sabino Maria Frassà, ospitate negli spazi Gaggenau di Milano e Roma. Gli showroom dell’azienda tedesca produttrice di elettrodomestici, chiamati Gaggenau DesignElementi, sono incubatori di energia e contaminazioni creative, in cui prodotti di design e opere d’arte interagiscono e comunicano tra loro grazie all’avvicendarsi di artisti ed esposizioni, accumunate dallo stesso fil rouge.
“L’idea del ciclo di mostre è quella di raccontare un’idea di lusso basata sull’homo faber, attraverso una selezione di opere d’arte: un tema che accomuna la mia ricerca curatoriale e l’identità dell’azienda. Posso dire che ci siamo scelti reciprocamente,” racconta Sabino Maria Frassà. “Gaggenau è un’azienda nata nel 1683 e ha un legame con la storia molto forte. La manualità, esplorata nelle mostre, è un carattere centrale nei prodotti di Gaggenau. Basti pensare all’iconico forno EB 333, formato da pezzi realizzati con lavorazioni al 100% manuali, senza automazione. Allo stesso modo la parola stessa Cramum deriva dal latino antico e significa ‘crema’, ‘la parte migliore’ a indicare l’attività di ricerca e scouting delle eccellenze italiane in ambito artistico.”
Frassà spiega anche la coerenza tra i progetti espositivi e il contesto in cui si sviluppano – lo showroom. Anche se questi non sono i luoghi in cui tradizionalmente troviamo l’arte contemporanea, possiamo rintracciare una tendenza recente in cui gli spazi espositivi dei brand di design sono concepiti in modo ibrido, in cui non troviamo solo prodotti in esposizione.
H.H. Lim, "NO, NO? NO. NO!", vista della mostra allo spazio Gaggenau DesignElementi di Milano, 2023
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H.H. Lim, "NO, NO? NO. NO!", vista della mostra allo spazio Gaggenau DesignElementi di Milano, 2023
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H.H. Lim, "NO, NO? NO. NO!", vista della mostra allo spazio Gaggenau DesignElementi di Milano, 2023
H.H. Lim, "NO, NO? NO. NO!", vista della mostra allo spazio Gaggenau DesignElementi di Milano, 2023
Gli showroom di Gaggenau di Milano e Roma seguono questo filone di pensiero e anche la ricerca di Frassà va in questa direzione: “non credo che il white cube sia il posto migliore dove esporre delle opere d’arte, specialmente in un contesto come quello italiano. Il collezionismo privato qui è fatto di appartamenti, uffici, aziende… Con Gaggenau il dialogo è iniziato già con la fase di progettazione, e con l’architetto abbiamo pensato di inserire una zona neutra, un corridoio centrale in cui poter avere anche delle pareti bianche. Ma le persone che visitano lo spazio di Milano non percepiscono mai le opere in un white cube, ma sempre contestualizzate,” racconta il direttore artistico di Cramum.
“Gli showroom Gaggenau non sono punti vendita, ma spazi puramente espositivi, concepiti come se fossero case di lusso: il visitatore si ritrova in un ambiente domestico di altissimo livello, in cui ovviamente c’è una maggiore concentrazione di elettrodomestici e arte, ma non c’è mai l’idea di un’esposizione. Il tutto coesiste all’insegna di un ambiente raffinato e accogliente.”
In questo momento il progetto vive di una profonda riflessione attraverso l’arte del futuro del linguaggio e dell’importanza di riuscire a capirsi. Nello spazio a Roma possiamo trovare “Romanitas”, mostra personale dell’artista Fulvio Morella: una riflessione sul futuro dell’esistenza umana, a cavallo tra la visionaria filosofia di Friedrich Nietzsche e i valori esemplari dell’Antica Roma. Lo showroom milanese accoglie invece “NO, NO? NO. NO!”, dell’artista cinese H.H. Lim, che affronta il tema irrisolto e sempre attuale della parola e della comunicazione nella contemporaneità. Le mostre, entrambe curate da Sabino Maria Frassà, sono visitabili rispettivamente fino al 31 luglio 2023 (“Romanitas”), e fino al 13 ottobre 2023 (“NO, NO? NO. NO!”).