I colori e i materiali sono il filo conduttore del nuovo lavabo Bolgheri disegnato da Gumdesign per Antoniolupi, dove l’acqua e la natura giocano un ruolo centrale. I colori – ceruleo, grand cru, oleo – sono quelli del paesino della Toscana che ha dato il nome alla collezione: con i suoi cieli, prati, le sue viti e il suo terreno, oltre che frutto di un’accurata ricerca di laboratorio. Come spiegano i designer, Laura Fiaschi e Gabriele Pardi, “Bolgheri nasce dal territorio e dalla sua osservazione, trasmette le sensazioni della natura e dei suoi frutti; provoca un legame stretto con la memoria, con i paesaggi, con la materia”. I materiali, invece, sono il Cristalmood del bacino – resina riciclabile, trasparente come il cristallo e resistente come la pietra – ‘incastrato’ e accostato, in modo elegante e coraggioso, al sughero del basamento. La vera sorpresa è proprio l’impiego del sughero: “Deriva dai tappi delle bottiglie di vino, macinati e aggregati con gomme di caucciù, senza collanti sintetici, poi lavorato a controllo numerico o colato dentro stampi e, infine, levigato a mano”, spiega Andrea Lupi. “È ecocompatibile, ha proprietà di elasticità, versatilità e resistenza all’umidità, che lo rendono un materiale molto interessante per l’ambiente bagno. Oltre a essere naturale, leggero, impermeabile e altamente resistente alle abrasioni”.

Il basamento in sughero è una vera sorpresa: che tipo di manutenzione ha bisogno questo materiale?
Molto poca, il sughero è un materiale naturale che non necessita di manutenzione, è sufficiente un panno umido.

Quale durata prevedete che possa avere? Si può cambiare?
Tra le caratteristiche di questo materiale, c’è la durabilità, non ha problemi di usura né di consumo e s’inserisce tranquillamente tra i materiali di lunghissima durata; il fusto può essere comunque facilmente sostituito grazie a un assemblaggio semplice e immediato.

Quali sono le sue qualità?
Soprattutto elasticità, versatilità e resistenza all’usura. È, insomma, un materiale molto interessante: naturale, leggero, elastico e impermeabile. La sua resistenza all’umidità gli consente d’invecchiare senza deteriorarsi, è altamente resistente alle abrasioni e, infine, è anche ipoallergenico. Non assorbendo la polvere, aiuta proteggere dalle allergie.

Come si uniscono base e lavabo?
Gli elementi in Cristalmood e sughero sono stati progettati per essere semplicemente incastrati e fissati attraverso il sistema meccanico della piletta; non sono presenti ulteriori punti di fissaggio perché inutili, oltre che dispendiosi.

Per chi avete pensato questo lavabo?
Il lavabo Bolgheri nasce dal territorio e dalla sua osservazione, trasmette le sensazioni della natura e dei suoi frutti; provoca un legame stretto con la memoria, con i paesaggi, con la materia. Crediamo possa essere semplicemente un oggetto bello da possedere, un oggetto unico che può caratterizzare l’ambiente bagno e la casa. È dedicato a chi apprezza la ricerca estetica, l’equilibrio dei materiali, la giusta dose tra colore e naturalezza.

In quale fascia di prezzo si colloca?
Ha la capacità di posizionarsi – da un punto di vista percettivo – su una fascia di alta gamma, ma commercialmente si pone su una fascia intermedia (tra il costo elevato del lavabo in marmo e quello più contenuto del Flumood).

Cosa vi rende felici come progettisti?
La ricerca del significato. Il significato è etico e crea relazioni. La mancanza di significato, invece, soprattutto se è volontaria, è nociva per le menti e per l’ambiente. Gli oggetti nascono dalle parole e, insieme, creano relazioni. Quando un oggetto è composto da materia ed emozione rallenta la sua dissolvenza, sopravvive al graffio, alla scheggiatura e persino alla rottura.

Come vi dividete i compiti nel lavoro di studio?
Dalla ricerca del significato all’oggetto disegnato è territorio di Laura (idealista). È un percorso identitario dell’oggetto, un’analisi semantica espressione del luogo e del tempo, della tradizione e del linguaggio, delle contraddizioni, delle diversità e delle ibridazioni. Le parole scritte si attraggono – e si astraggono – fino a diventare segni manuali e digitali che definiscono l’oggetto.
Dall’oggetto disegnato all’oggetto tangibile è invece compito di Gabriele (realista). Definito il percorso progettuale e concettuale, si passa alla fase più pragmatica: i disegni esecutivi, la verifica dei materiali e delle attrezzature disponibili per le lavorazioni, l’osservazione delle fasi di produzione e il confronto con l’artigiano o l’azienda per esaltare il prodotto finale.

Un designer che ammirate? Perché?
Il mare, perché crea opere meravigliose con metodo e pazienza. Sa ascoltare e sa parlare. Conosce le intemperie del vivere e dà vita. Il suo pensiero, così come i suoi artefatti, sono sempre in divenire. Siamo geograficamente mappati tra l’orizzonte del mare sull’asse X e la presenza imponente delle Alpi Apuane sull’asse Y. Un incontro tra forze naturali che stimolano continuamente la creatività e il rispetto verso immateriale e materiale.

Se poteste avere un superpotere quale scegliereste?
Fulmini di gentilezza. Perché la gentilezza nutre l’empatia, rende felici e libera dallo stress rilasciando dopamina, endorfine e serotonina, insomma un vero “super potere” con reazioni a catena inimmaginabili.

Un consiglio a un designer che comincia?
Avere il coraggio di esplorare: è meglio aprire un sentiero che correre in autostrada. Essere etici, prima di tutto con se stessi.

Qual è, oggi, l’oggetto che più di ogni altro migliora la qualità della vostra vita?
Lo specchio, se lo sai attraversare. Lo specchio per la riflessione; non certo per la vanità.