In allegato a Domus 1028, DomusPaper. Super interni, paesaggi, città racconta l’evoluzione delle città a partire dagli interni, ovvero dall’organizzazione dello spazio che accade a Oriente e Occidente in quella che è la globalizzazione oggi. Si parla di dimore d’autore, nuovi format per le biblioteche, edilizia sociale e soluzioni per far fronte alle emergenze umanitarie. Poi ancora trovate i riti collettivi come il Burning Man nelle parole di Pierre Restany, i Robin Hood Gardens alla Biennale di Architettura di Venezia, un’intervista al paesaggista Michel Desvigne e molto altro. DomusPaper verrà distribuito gratuitamente a Milano durante i Brera Design Days.
Domus Paper. Editoriale di Walter Mariotti
“Si aprono porte e finestre per fare una casa, e nel suo non essere si ha l’utilità della casa”. Scritto nel VI secolo a.C., il Tao Te Ching resta un buon viatico per interrogarsi sul rapporto tra interni ed esterni in architettura e nel design contemporanei. Oltre alle seduzioni esotiche, i distici di Lao Tzu sono una sintesi della domanda che l’estetica tradizionale orientale – intuitiva, evocativa e democratica, nel senso di scarsamente interessata alle distinzioni di classe – pone a quella contemporanea globale – dominata dalla tecnologia, dall’idea di esclusività e soprattutto in perenne e vorticoso movimento.
Da questa suggestione abbiamo organizzato il secondo numero di DomusPaper, per raccontare, una volta tanto, l’evoluzione delle città a partire dagli interni, ovvero dall’organizzazione dello spazio che accade a Oriente e Occidente in quel percorso economico, ma prima ancora culturale, chiamato globalizzazione. Un sentiero che ha cercato di toccare tutte le dimensioni: dalle case private agli alberghi, dalle scuole alle biblioteche, dai giardini urbani ai campi tendati delle nuove terre di mezzo della crisi geopolitica.
Riprendendo uno dei temi tradizionali di Domus – le soluzioni dell’abitare – questo numero di DomusPaper cerca di delineare quindi il profilo di una nuova tipologia umana, un soggetto che si muove in un’epoca in cui il flusso regna sovrano, i valori fluttuano secondo eventi incontrollati e i riferimenti si cancellano continuamente. In uno studio divenuto un classico del pensiero contemporaneo, il sociologo francese Michel Maffesoli si domandava come comprendere, o semplicemente descrivere, l’incessante rinnovamento delle strutture essenziali. Ebbene, senza nessuna pretesa di esaustività, ma affidandosi agli strumenti critici della propria storia, DomusPaper inaugura con questo numero un approccio al presente del continente umano che, raccontando casi emblematici, da un lato rivelano la frantumazione crescente della società e dall’altro celebrano un’autonomia rinvigorita dell’individuo. In questo nuovo scenario, l’individuo fino a ieri confinato in luoghi e ruoli predefiniti vive come mai prima un affrancamento dalla norma. È in questo spazio e in questo tempo, così, che l’immaginario, il piacere, il desiderio e il sogno si trasformano in nuove formule del vivere, dell’abitare, del viaggiare, del lavorare, come forme inedite di dissoluzione dei vincoli prima di tutto architettonici e di design.
In questi nuovi spazi, interni ed esterni, tradizionali ed esotici, il soggetto contemporaneo fluisce, circola senza sosta o, proprio come scrive Maffesoli, ‘erra’. Portando alla luce le dinamiche sommerse delle società contemporanee e sviluppando un’architettura del post-moderno che DomusPaper vi invita a leggere.
In apertura: Yona Friedman, Shanghai, Domus 886, novembre 2005