“L’impostazione più radicale per la lotta contro l’ordine presente delle cose non venne nei venti anni tra le due guerre o dal comunismo, ma da un movimento ideologico-artistico: il surrealismo.” Descrive così Luigi Salvatorelli, noto storico e giornalista italiano, uno dei movimenti pittorici più rivoluzionari del XX secolo.
Dal 22 Marzo al 30 Luglio 2023, il MUDEC di Milano ospiterà 180 opere tra dipinti, sculture, disegni e manufatti provenienti dalla collezione del museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, in un dialogo tra tante altre opere della collezione permanente. Sogno e realtà, psiche, amore e desiderio, un nuovo modello di bellezza che ha coinvolto tutte le arti visive, anche la letteratura e il cinema. Il fascino per il bizzarro, l’incongruo e l’irrazionale.
Ogni sezione della mostra è introdotta da una scultura determinate o un oggetto iconico, che dialoga con il visitatore invocando il tema specifico della sezione. Tra i tanti artisti in esposizione molti i nomi noti come René Magritte, che inizia il suo percorso artistico avvicinandosi prima al cubismo, poi al futurismo per approdare alla pittura surrealista che lo rese poi famoso. Magritte ritrae la realtà senza deformarla, cercando il mistero senza definizione, contemplando forme reali che prendono forma in luoghi reali pur conservano note oniriche. Incoronato dal grande pubblico come l’artista più celebre del surrealismo è però Salvador Dalí, anch’esso in mostra, definendosi così: “Il surrealismo sono io”.
Un movimento artistico che fu prima di tutto un manifesto filosofico, un pensiero poetico, uno sguardo e un incanto su una realtà diversa, nuova, surreale.