Brescia. Sintesi dell’arte lombardo veneta, antagonista del rinascimento toscano e romano, ha ospitato e dato vita ad artisti memorabili che hanno lasciato un segno distintivo, e indelebile, nella storia dell’arte.
Inaugurata l’11 marzo, fino al 21 maggio 2023, il Museo Diocesano di Brescia presenta la mostra: Ceruti sacro e la pittura a Brescia tra Ricci e Tiepolo.
L’esposizione analizza le opere di Giacomo Ceruti, più noto come il Pittocchetto per via della sua produzione di scene di genere: poveri, vagabondi, contadini, ha prodotto però una limitata serie di opere sacre proprio durante il soggiorno a Brescia e provincia, opere straordinarie, figure monumentali che testimoniano l’assoluta maestria e conoscenza del passato artistico.
Insieme alle opere di Ceruti altri dipinti, sempre a tema sacro, di noti artisti attivi nel territorio bresciano e bergamasco durante i primi anni del settecento: Giovambattista Tiepolo, Antonio Cifrondi, Sebastiano Ricci.
Curata da Angelo Loda, responsabile del settore storico-artistico della Soprintendenza ABAP per le province di Bergamo e Brescia e coadiuvato da un comitato scientifico composto da Andrea Crescini, Fiorenzo Fisogni, Fiorella Frisoni, Stefano L’Occaso, Francesco Nezosi e Filippo Piazza, la mostra arricchirà il percorso espositivo della rassegna dedicata al maestro settecentesco già in esposizione al Museo di Santa Giulia dal 14 febbraio fino al 28 maggio 2023.
Immagine di apertura: Giacomo-Ceruti, S. Apollonio benedice SS. Faustino e Giovita Bione, Chiesa di S. Faustino e Giovita