Il prestigioso Leone d’Oro per la migliore Partecipazione Nazionale alla 16a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia è stato assegnato al Padiglione della Svizzera, dalla giuria presieduta da Sofia von Ellrichsausen, e di cui fanno parte anche Frank Barlow, Kate Goodwin, Patricia Patkau e Pier Paolo Tamburelli. La mostra “Svizzera 240: House Tour” è stata lodata come decisamente “godibile”, ma soprattutto come un tentativo convincente di “affrontare il tema della scala nello spazio domestico”. Il premio è stato consegnato a Marianne Burki, Sandi Paucic e Rachele Giudici Legittimo del Swiss Arts Council Pro Helvetia, e agli architetti e curatori Alessandro Bosshard, Li Tavor, Matthew van der Ploeg e Ani Vihervaara. Loro stessi hanno sottolineato la componente di “humour” che caratterizza la loro mostra – che vuole mettere in luce le “peculiarità che si possono rintracciare in ogni casa, se la si osserva da una prospettiva esterna” – ma hanno anche ricordato che la loro più grande speranza è che il padiglione possa essere utilizzato come una “piattaforma per la sperimentazione e la ricerca”.
Eduardo Souto de Moura e il Padiglione Svizzero vincono il Leone d’Oro
Alla Biennale di Architettura 2018, Eduardo Souto de Moura e il Padiglione Svizzero si aggiudicano i Leoni d’Oro per il miglior progetto e padiglione in mostra.
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- Alessandro Benetti
- 26 maggio 2018
- Venezia
Una menzione speciale all’interno della stessa categoria è stata assegnata a Island, la mostra del Padiglione della Gran Bretagna, curata da Caruso St John Architects e Marcus Taylor. I Leoni e le menzioni per i migliori partecipanti alla Mostra Internazionale Freespace sono andati al Pritzker portoghese Eduardo Souto de Moura (Leone d’Oro), al trio belga di Jan de Vylder, Inge Vinck and Jo Taillieu (Leone d’Argento per un promettente giovane partecipante), all’architetto indonesiano Andra Matin e agli architetti Indiani Rahul Merhotra e Nondita Correa Merhotra, di RMA Architects (menzioni speciali).
Il discorso di apertura del Presidente Paolo Baratta e il commento finale di Kenneth Frampton, che ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera, hanno chiarito i presupposti che hanno portato alla selezione dei vincitori: il primo ha insistito sul ruolo cruciale della Biennale nel campo di battaglia della cultura e comunicazione dell’architettura contemporanea, usando parole quali “battaglia”, “armi” e “guerrieri”, mentre Frampton ha fatto notare come il concetto di freespace e quello di “desiderio” non dovrebbero mai essere separati.