Un giallo intenso e abbagliante pervade le quattro stanze diorama allestite in “scatole” nere da Neyran Turan per la sua “Architecture as a Measure”. Le luci forti appiattiscono gli ambienti e creano una sensazione straniante, ma poi si entra negli ambienti e si leggono i tratti di ognuna delle situazioni rappresentate – dall’estrazione di risorse alle catene di fornitura di materiali, dalla costruzione di edifici alla cura – si percorrono i diorami come se ci si trovasse all’interno di un plastico. Il realismo documentario delle stanze e i dettagli minuziosi dei diorami amplificano l’esperienza che passa continuamente da una dimensione bidimensionale a tridimensionale. L’intento della curatrice, fondatrice di Nemestudio e docente alla University of California-Berkeley, è porre la propria attenzione sulla relazione stretta tra quotidiano e planetario, per suggerire come l’architettura possa avere un ruolo più attivo nei confronti del mondo, non debba solamente fornire risposte a fatti già avvenuti. Il primo terreno di azione è la situazione post pandemica, ma non c’è solo quella.
L’architettura è uno strumento potente, usiamolo
Neyran Turan, curatrice del Padiglione Turchia, ci spiega quale contributo può dare l’architettura per creare un nuovo immaginario planetario del nostro ambiente, alla luce della crisi politica causata dal cambiamento climatico.
Foto RM Photo Studio
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- Loredana Mascheroni
- 01 giugno 2021
- Biennale di Architettura di Venezia
- 2021
“Il modo in cui ci relazioniamo con il nostro ambiente e gli uni con gli altri ha subito un drastico scossone dopo la pandemia di Covid-19, naturalmente, ma la pandemia stessa e le successive proteste di Black Lives Matter in tutto il mondo hanno reso più evidenti i problemi che erano già presenti prima della pandemia stessa che erano solo più invisibili”, sostiene Turan. “In primo luogo, tutti questi recenti sviluppi hanno reso evidente che la complessità dell'ingiustizia sistemica e l'emergenza climatica richiedono approcci non convenzionali che possano dare un senso alla collisione tra il quotidiano e il planetario: le vaste scale geo-temporali attraverso cui l'emergenza climatica accelera. Se c'è uno stretto legame tra la pandemia e la proliferazione della deforestazione, la perdita di biodiversità, l'agricoltura senza restrizioni, l'estrazione di materie prime e l'urbanizzazione in aree remote, questo significa che la scala planetaria dell'emergenza climatica e la nostra vita quotidiana non solo sono intrinsecamente correlate, ma sono esattamente la stessa cosa. In altre parole, la pandemia è l'ennesimo promemoria che l'idea del planetario non è un concetto teorico a sé stante. Al contrario, il planetario riguarda il qui e ora; è incorporato in tutto ciò che facciamo e attende, da molto tempo, che avvenga un cambiamento radicale”.
“Second, the pandemic made more apparent the relationship between systemic racism and climate emergency in its vivid portrayal and amplification of already present environmental inequalities. As has been pointed out by many geographers, climate change is not about a self-righteous battle between “nature” and “humans,” but the consequence of centuries of extractivism, colonialism, and racism. Simply put, the humans who are the most responsible for climate change are the most insulated from its effects, whereas those who are the least accountable feel the greatest effects of its slow violence. Consider, for instance, how the pandemic has been disproportionately affecting the most vulnerable communities (lower-wealth communities, people of color, Indigenous people, and the elderly, etc.), which correlates to their susceptibility to other ongoing environmental problems.” “I believe all of these questions were already inherent in Hashim’s initial prompt before the pandemic about a new social contract for living together as companions with one another and other species. The questions are the same – they are just more sensible and urgent now.”
- Turkey
- Neyran Turan
- “Architecture as a Measure”
- Arsenale, Biennale di Venezia
- Venice Architecture Biennale 2021
- until 22 November 2021
A cura di Neyran Turan
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