Ling Hao (1968) ha fondato il suo ufficio nel 2000 a Singapore, l'isola città-stato che si dice sia passata dal "terzo al primo mondo in una sola generazione" sotto il governo di Lee Kuan Yew (1959-1990). Nato a Kuching, Malesia orientale, Hao si è laureato alla Università del Nuovo Galles del Sud, Australia. Nel 1993 si è trasferito a Singapore per unirsi a Tangguanbee Architects, dove ha lavorato per cinque anni. Nel 1998 ha fondato HaM Architects assieme a Tan Kok Meng.
Hao è cresciuto in un "compound" (una parola che si dice derivi da kampong, la parola malese per "villaggio") di cemento degli anni '60. Si tratta di un tipo di edificio il cui piano terra è completamente aperto. Hao ha avuto l'opportunità di crescere in un ambiente sicuramente esuberante. Lo studio di Ling Hao riserva particolare attenzione alle tremende trasformazioni che hanno avuto luogo a Singapore e nei suoi dintorni, e di come vecchi e nuovi abitanti vivano queste aree.
I suoi lavori sono caratterizzati dalla presenza di elementi “morbidi” come tende, piante e promenades architecturales. Questi elementi sono per esempio ben visibili nella T House (2011), una ristrutturazione di una casa a schiera a un piano degli anni Cinquanta, dove le stanze sono disposte intorno a una corte centrale. È coronata da un giardino pensile di 6 x 12,5 metri destinato al giardinaggio e altre attività familiari.
A Satay by the Bay (2012, in collaborazione con gli architetti KUU), una enorme food court all'aperto situata nei giardini del centro di Marina Bay, Singapore, i clienti sono protetti da una lastra di cemento curvilinea di 2.000 metri quadrati. Senza cercare di nascondere la sua ingombrante presenza, la tettoia si fonde con la rigogliosa vegetazione del luogo.
Entrambi i progetti hanno ricevuto il President's Design Award Singapore nel 2013 e 2014, a conferma della capacità di Ling Hao di definire gli spazi con un senso di intimità rilassante, a prescindere dalle loro dimensioni. Oggi, quando parla del suo lavoro, usa un vocabolario specifico che riflette il suo modo di intendere l'architettura nelle condizioni atmosferiche del clima equatoriale: materiali e texture tattili, azioni nello spazio, esperienze di spazio, e i labili confini tra interni ed esterni.