Tom Emerson (Paris, 1970) e Stephanie Macdonald (London,1966) hanno fondato il loro studio londinese nel 2001, dopo gli studi al Royal College of Art. Si sono fatti un nome grazie ai loro spazi artistici e culturali, offrendo soluzioni agili e inventive per gallerie d’arte contemporanea (The Perimeter, 2017), e per nomi affermati della moda (Oki-ni, 2001).
Lo studio per il fotografo Juergen Teller (2016) è valso loro la candidatura per lo Stirling Prize del 2017, nonché un RIBA London Award. Concepito come una sequenza di spazi collegati e illuminati dalla luce proveniente dai giardini, si articola su una stretta fascia di terreno, a ovest di Londra. Calcestruzzo faccia a vista, blocchi da costruzione e rete d’acciaio sono applicati con attenzione ai dettagli. La lucentezza della facciata in metallo ondulato dell’ampliamento realizzato per la MK Gallery (2019) tempra invece l’effetto industriale che il materiale potrebbe produrre, mentre ricchi dettagli collegano il progetto all’identità e all’ottimismo della new town Milton Keynes.
Una coppia di progetti di conversione e restauro distanziati di otto anni (2010, 2018) definiscono la South London Gallery. Le stanze in scala domestica di una casa abbandonata a Peckham e una caserma dei pompieri sul lato opposto della strada sono state riconfigurate per aggiungere un caffè, spazi espositivi e spazio per un artista in residenza, ma anche per dare nuova energia a una parte trascurata della via principale.
Lo studio ha recentemente ramificato la sua attività per occuparsi di architettura abitativa, con due torri prossime al completamento nel nuovo quartiere di Hafencity ad Amburgo e progetti in arrivo a Melbourne e New York. Si segnala infine Cowan Court (2016), una residenza di 68 camere per il Churchill College di Cambridge, rivestita con pannelli verticali in rovere nuovi e riciclati, un’inattesa risposta agli edifici brutalisti del campus e ai boschi circostanti.