Gli elettrodomestici hanno contribuito, a partire dal secondo dopoguerra, a democratizzare il concetto di design. Sono gli oggetti che, a differenza dei complementi di arredo, molto più esclusivi e legati allo stile e alla moda, hanno rappresentato l’avanzare del contemporaneo nelle nostre case, almeno fino alla rivoluzione informatica degli anni 80. In questo lungo percorso designer e progettisti di fama mondiale li hanno usati come le parole del proprio “design language”. Sono stati tanti piccoli cavalli di troia che al posto dei nemici achei hanno fatto entrare fra le mura di milioni di persone la promessa della modernità industriale.
Una modernità in cui si è andata gradualmente affievolendo la contrapposizione storica fra il mondo delle arti e quello della tecnica e delle macchine. Proprio perché macchine destinate allo spazio sacro del focolare, infatti, gli elettrodomestici hanno sempre dovuto incarnare una sintesi efficace di forma e funzione, fino al punto da divenire, in tantissimi casi, icone di un’epoca.
In questa concisa antologia ne abbiamo raccolti un gruppetto sparuto per ripercorrerne la storia e celebrarne la natura iconica. Un florilegio di glorie del passato ma con qualche incursione nel contemporaneo, con oggetti che ancora oggi riescono a distinguersi nel mare magnum della tecnologia domestica.
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Brionvega Radiofonografo RR126
Nel 1966 i fratelli Pier Giacomo e uno dei mobili radio più famosi del design italiano, il Radiofonografo RR126. È un pezzo oggi ricercatissimo dagli appassionati di modernariato perché incarna la ricerca della modularità tipica degli anni 60, con le due casse che si possono aprire e chiudere a formare un cubo o un parallelepipedo. Gli indicatori e i pulsanti dell’unità principale, quella con l’amplificatore e il giradischi, sono disposti in modo da ricordare un volto. Il risultato è una sorta di smiley ante-litteram che sorprende per la somiglianza con alcune emoji che oggi usiamo sui nostri smartphone.
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Radiofonografo Braun
Dieter Rams è universalmente riconosciuto come una delle figure più influenti della storia del design industriale nel secondo novecento. Alcuni dei suoi pezzi più iconici sono le radio, i giradischi e gli stereo che ha progettato per Braun, come il modello SK4 Phonosuper in foto, un vero gioiello del minimalismo. Ma il lascito più importante del lavoro di Rams come capo del design di Braun è la sua filosofia del “weniger, aber besser”, “meno ma meglio” e il suo manifesto (i famosi dieci principi) che hanno ispirato un’intera generazione di designer industriali.
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Franco Albini, il mobile radio trasparente
Nel 1938 l’architetto milanese Franco Albini realizza uno dei suoi pezzi più iconici, il “mobile radio in vetro securit”, un pezzo unico oggi esposto al Museo del Design della Triennale di Milano. Fu presentato al concorso Wohnbedarf di Zurigo nel 1940. Oggi l’uso di materiali trasparenti per realizzare un prodotto elettronico non stupisce più nessuno, ma nel 1938, il mobile radio trasparente di Albini ha il sapore di un futuro razionale e tecnologico. In uno dei momenti più bui della storia d’Europa, è uno sguardo di speranza nel futuro.
Photo courtesy Collezione Marco Albini
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Brionvega Radio.Cubo ts522
La Radio.Cubo ts522 un altro ottimo esempio delle ricerche nel campo del design modulare degli anni ‘60. Opera dei designer Marco Zanuso e Richard Sapper, che la idearono nel 62, fu commercializzata da Brionvega nel 1964. È uno dei primi prodotti nati per essere “esposti” in casa e non più nascosti grazie a un design accattivante, in linea con le nuove aspirazioni e lo stile di vita dell’Italia del boom. La Radio Cubo è prodotta ancora oggi da Brionvega: costa 399€ ed è stata aggiornata con un ricevitore Dab+, il collegamento Bluetooth e una batteria ricaricabile.
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I frigoriferi della linea Anni 50 di Smeg
Il sapore retro degli elettrodomestici degli Anni ‘50 e ‘60, con le loro forme bombate ancora totalmente lontane dal concetto dell’incasso, è tornato di moda nell’ultimo decennio grazie alla forza del marketing della nostalgia. Una delle serie più riuscite in questo senso è la linea “Anni 50” di Smeg, il cui capostipite estetico, il frigorifero colorato FAB28, non sfigurerebbe sul set di un film dell’epoca.
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Il Bimby (Thermomix)
Commercializzato all’estero come Thermomix, il Bimby è uno dei prodotti più iconici dell’azienda di elettrodomestici tedesca Vorwerk. Nacque da un’intuizione del direttore vendite per la Francia Hans Gerber e fu commercializzato per la prima volta nel 1971 con la sigla VM2000. Nel corso degli anni ‘80, ‘90 e 2000 la popolarità del prodotto è cresciuta con la sua evoluzione tecnologica, fino all’ultimo modello del 2014, con un design più morbido e sinuoso e funzioni computerizzate.
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FrancisFrancis! X1
Commercializzata per la prima volta nel 1995, la X1 di FrancisFrancis! è la prima e più iconica delle macchine per fare l’espresso in casa prodotte dall’azienda fondata nel 1994 da Francesco Illy. Il design, che ha ispirato i prodotti di molti concorrenti, è opera di Luca Trazzi, che ha curato anche la riedizione della X1 del ventennale, immessa sul mercato nel 2015.
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Toastmaster 1-A-1
Il tostapane è il più antico degli elettrodomestici da cucina. Fu inventato nel 1893 in Scozia da Alan MacMasters, ma solo negli anni venti prese la forma che conosciamo oggi. Il primo toaster in metallo capace di cuocere le fette di pane da entrambi i lati in una volta sola e di espellerle una volta completata la cottura, infatti, è il Toastmaster 1-A-1 commercializzato dalla Waters Genters Company nel 1925. Il tostapane è il più antico degli elettrodomestici da cucina. Fu inventato nel 1893 in Scozia da Alan MacMasters, ma solo negli anni venti prese la forma che conosciamo oggi. Il primo toaster in metallo capace di cuocere le fette di pane da entrambi i lati in una volta sola e di espellerle una volta completata la cottura, infatti, è il Toastmaster 1-A-1 commercializzato dalla Waters Genters Company nel 1925.
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Il Minipimer
Più recente invece l’invenzione del frullatore a immersione, noto in Italia anche con il marchionimo “pimer” che deriva dal nome dell’azienda spagnola che lo commercializzò per prima. Oggi sul mercato si trovano pimer di tutte le marche, ma è interessante notare come il design del prodotto - al netto della disposizione e della dotazione tecnica - sia più o meno sempre lo stesso per tutti i brand da alcuni decenni. Questo perché nel caso del frullatore a immersione la forma è inestricabilmente legata alla funzione e non consente particolare libertà d’azione ai designer. A differenza di altri prodotti di questa lista, insomma, il pimer è un oggetto iconico in sé, in quanto invenzione, più che per una specifica interpretazione progettuale.
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Kitchen Aid, ovvero “il robot da cucina”
Kitchen Aid, come “minipimer”, è un interessante esempio di volgarizzazione del marchio. In Italia il nome tende a indicare il “robot da cucina”, sulla scia del primo modello lanciata dalla Kitchen Aid (oggi un marchio Whirlpool) negli anni 30. Il design di quel prodotto fu talmente rivoluzionario che i robot da cucina prodotti ancora oggi hanno quasi tutti la stessa riconoscibilissima silhouette.
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Hoover, model 29
La storia dell’aspirapolvere è legata a doppio filo alla storia della Hoover, l’azienda americana che per prima avvio la produzione dell’invenzione di James Murray Spangler. I design iconici del brand di Glenwillow, Ohio, sarebbero troppi per elencarli tutti. Model 29 è il primo modello colorato, risalente al 1950. Nacque su progetto Henry Dreyfuss, il design industriale che guidò la progettazione dei prodotti dell’azienda dai primi anni 30 fino al 1957.
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Dyson, il primo aspirapolvere ciclonico
L’aspirapolvere senza sacchetto è invece un’invenzione abbastanza recente. La si deve a Sir James Dyson, che negli anni ‘80 ebbe l’idea di applicare la separazione ciclonica agli agli aspirapolveri. Non fu facile: Dyson racconta che ci vollero più di 5000 prototipi (5127, per la precisione) per arrivare al primo design definitivo. Introdotto dapprima sul mercato giapponese, l’aspirapolvere di Dyson arrivò in Inghilterra circa dieci anni dopo la finalizzazione del primo prototipo. Fu una rivoluzione che sconvolse il mercato, allora assai ricco, dei sacchetti di ricambio degli aspirapolvere.
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Lavatrice LG Signature Twin Wash
Il gigante coreano LG produce lavatrici fin dal 1969. Una storia lunga ricca di innovazioni, dall’introduzione del primo modello con motore a presa diretta, fino alla più recente LG Signature TwinWash, con cui si introduce la prima lavatrice a doppio cestello, che può lavare e centrifugare due carichi di diverse dimensioni nello stesso momento. Signature è il “sotto-brand” di LG dedicato alla progettazione di elettrodomestici di altissima gamma. La prima lavatrice per uso domestico fu lanciata nel 1937 da Bendix: aveva grossomodo le medesime funzioni base di quelle odierne, ma doveva essere ancorata al pavimento perché non si muovesse durante il lavaggio.
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Vintage phone in the living room
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Panasonic KX-T3910, il classico cordless anni ‘80
Mentre il Bigrigio era ancora uno dei telefoni più diffusi, sul finire degli anni ‘80 cominciarono ad affacciarsi anche sul mercato italiano i primi telefoni senza fili a radiofrequenza. Il cordless, nuovo oggetto di status domestico, veniva prodotto da più di un’azienda, ma uno dei design più riconoscibili e diffusi fu quello del KX-T3910 della giapponese Panasonic.
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Telefono Grillo di Zanuso e Sapper
Nella nostra raccolta alla voce “telefoni” non può mancare il Grillo, piccolo rivoluzionario apparecchio a conchiglia con cui i designer Marco Zanuso e Richard Sapper vinsero il Compasso D’Oro nel 1967. Il design del Grillo (che deve il nome alla sua suoneria), non si era mai visto prima: composto da due parti pieghevoli, eliminava la distinzione tra la base e la cornetta, mentre il ricevitore si attivava grazie al meccanismo a scatto che unica le due metà.
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BeoSound 9000, il CD Changer a parete
Nato nel 1996 e prodotto in varie versioni fino al 2011, il BeoSound 9000 fu il primo vero “CD Changer” della casa danese. Poteva ospitare fino a sei CD e grazie alla versatilità del design “lineare” si lasciava installare in verticale su un apposito piedistallo, oppure a parete, anche in orizzontale. Fra le molte funzioni abilitate dal lettore semovente motorizzato c’era anche una primordiale modalità “shuffle” grazie alla quale si poteva passare in maniera casuale da un brano all’altro contenuto su uno qualsiasi dei 6 CD. Molto amato dagli appassionati del marchio, il BeoSound 9000 non era però fra i lettori CD più affidabili, almeno nelle prime versioni. Il pickup laser si deteriorava troppo rapidamente e ci fu anche una campagna di richiamo per un problema del collante usato per agganciare lo sportello in vetro ai cardini. Nonostante i difetti costruttivi, poi in gran parte risolti nelle versioni più recenti, il BeoSound 9000 rimane uno dei prodotti Hi-Fi dal design più audace e innovativo degli ultimi 25 anni.
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BeoVision Capri Tv
Prodotto dalla fine degli anni ‘50 fino alla metà degli anni ‘60 il televisore Capri di Bang & Olufsen rivoluzionò il concetto di “mobile tv” con una serie di modelli che si potevano appoggiare su una sideboard oppure si potevano montare su quattro gambe in legno. L’elemento di design che distinse i prodotti della serie Capri fu proprio il tipo di materiale utilizzato: non più il noce, bensì il teak, di gran voga tra i produttori di mobili mid-century del Nord Europa. Il Televisore offriva così a un pubblico più esigente la possibilità di mettere in casa un televisore con uno stile che si sposasse meglio con quello degli altri mobili. Da un punto di vista tecnologico fu importante inoltre l’introduzione di uno “spectral filter” nelle tendine antiriflesso dello schermo, che consentiva di vedere bene l’immagine anche con le luci accese.
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Il primo Macintosh del 1984 e l’iMac colorato
Tra i design in assoluto più famosi nell’ambito dell’informatica, il Macintosh del 1984 appartiene di diritto a questa antologia: fu il primo computer davvero personal che si poteva mettere sulla scrivania di casa come un oggetto di status. Di tutti i dettagli del suo spettacolare design, guidato dalle idee di Steve Jobs, il più insolito era certamente la presenza di una maniglia sulla parte superiore. Un elemento che ritroveremo sul finire degli anni ‘90 sull’iMac colorato, altro capolavoro di design che contribuì a rivoluzionare ancora il concetto di PC e fu determinante per il rilancio di Apple dopo un periodo di estrema difficoltà. Allora a fianco di Steve Jobs c’era però Jony Ive, che da lì in poi firmerà una serie impressionante di iconici design per la casa di Cupertino, dall’iPod all’iMac “lampadone”, dall’iPhone all’iPad, affermandosi nel decennio successivo come uno dei più importanti (se non il più importante) designer industriale contemporaneo.
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Il primo Macintosh del 1984 e l’iMac colorato
La pubblicità di Apple per il nuovo iMac prendeva espressamente in giro il design tipico dei computer dell'epoca, le "beige box", dal colore tipico della plastica usata per i case.
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La PlayStation 2
Chiudiamo questa raccolta con un alto prodotto che, come il Macintosh, si fa fatica a definire “elettrodomestico”: la PlayStation 2 di Sony. L’abbiamo voluta includere per almeno tre motivi. Primo: con 159 milioni di unità vendute, è la console di videogiochi più popolare di tutti i tempi. Secondo: ha contribuito a normalizzare definitivamente la presenza dell’oggetto “console” all’interno delle case di decine di milioni di persone (un percorso iniziato nei primi anni ‘90 grazie al Famicom, più noto da noi come Nintendo Entertainment System, o NES). Terzo: inaugurò linguaggio di design originale e riconoscibile che Sony, con varie migliorie e differenze, portò poi avanti con la Playstation 3 e la Playstation 4 (190,3 milioni di unità vendute in totale). Difficile negare che la PlayStation 2 sia un’icona del focolare contemporaneo. Nella foto: a sinistra la PS2, a destra la PS2 nella successiva versione slim.
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Roomba
Il primo robot aspirapolvere della serie Roomba esce nel 2002.
23 anni dopo il dispositivo si è evoluto e diversificato, ma il nome e il design rimangono sinonomo degli aspirapolveri robotici, nonostante la concorrenza (soprattutto cinese) abbia oramai fatto passi da gigante.