Prima il bike sharing e ora un manuale di design sostenibile. La coscienza ecologica sta prendendo piede anche nell'economia di massa e Nike è pronta a cavalcare l'onda.
Il manuale del design sostenibile secondo Nike
L'ecologia è il futuro della moda, secondo il brand americano. Che sta investendo sull'economia circolare, anche con un servizio di bike-sharing, per ora solo a Portland.
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- Alessio Lana
- 21 maggio 2019
Partiamo dalla novità: il manuale. Intitolato Circularity: guiding the future of design, è stato creato in collaborazione con gli studenti della Central Saint Martins University of the Arts London e si ispira alla Global fashion agenda. L'obiettivo è offrire le linee guida per creare un'economia circolare nel settore della moda, ovvero fare in modo che i designer di tutto il mondo abbiano dei modelli comuni per creare prodotti riciclabili, durevoli, attenti all'impatto ecologico.
«Abbiamo il dovere di considerare la progettazione nella sua totalità, cioè come la concepiamo, produciamo, utilizziamo, restituiamo e, in ultima analisi, come la reimmaginiamo», ha affermato John Hoke, chief design officer del brand. Il manuale è basato su dieci principi, dalla scelta dei materiali alla packaging riciclabile passando per la facilità di smontaggio e la “ciclability” e può essere consultato gratuitamente online.
L'azienda stessa lo ha messo in pratica. Come sottolineato in un suo rapporto, il 75 per cento delle scarpe e degli abiti ora contiene materiali riciclati ma la sostenibilità gira soprattutto intorno alla tecnologia Air. I coloranti usati possono essere riciclati al 99 per cento, i materiali al 50 per cento, e il 95 per cento degli scarti non finisce a inquinare il terreno. Fuori dalla produzione, la sede di Beaverton, in Oregon, è alimentata al 100% da energie rinnovabili e ora si punta a rendere tutte le sedi sostenibili entro il 2025.
E poi c'è la mobilità intelligente. Dal 2016 l'azienda statunitense è la sola finanziatrice e lo sponsor principale di Biketown, servizio di bike sharing attivo a Portland, in Oregon. Come i concorrenti, permette di prendere a nolo delle biciclette tramite un'app. È essa che consente di trovare quelle più vicine all'utente, sbloccarle e quindi pagare. I piani tariffari sono tre: uno è consumo e permette il nolo pagando 0,08 dollari al minuto più 5 dollari una tantum, gli altri due sono in abbonamento e costano 19 dollari al mese o 99 dollari per un anno.
Va notato che non è un servizio free floating, ovvero quelli che permettono di lasciare le bici dove vogliamo come Mokibe o Ofo. Qui il fulcro del sistema è nel lucchetto elettronico: con l'app lo sblocchiamo e poi, una volta giunti a destinazione lo utilizzeremo di nuovo per lasciare la bici in uno degli stalli cittadini pagando qualcosa in più oppure gratuitamente nelle stazioni di Biketown stessa.
L'offerta iniziale è stata piuttosto aggressiva. Nike ha investito 10 milioni di dollari nei primi cinque anni, offrendo mille biciclette e 190 stalli. In più, in pieno stile pubblicitario, la livrea delle due ruote e delle stazioni viene cambiata durante eventi speciali o campagne pubblicitarie, così insomma si unisce l'utile all'ecologico. Va detto che la scelta della città non è casuale: come dicevamo, Nike ha sede a Beaverton, proprio nei dintorni di Portland.