Chissà cosa avrebbe detto Walter Benjamin di questi pannelli acustici Soundwave© Ennis. È molto probabile che, siccome siamo quasi a un secolo di distanza dal suo fondamentale L’opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica (1936), si sarebbe limitato a fare spallucce. Ovverosia più o meno: “Mica vorrete che mi metta a criticarli, vero?”. Come dargli torto. Dopo che sotto forma di poster, di segnalibri, di coperte ci siamo circondati piacevolmente di Picasso e Monet, perché dovrebbe imbizzarrirsi per una finta formella di calcestruzzo di Frank Lloyd Wright™? Tanto più se dietro al suo concept nemmeno l’ombra del gadget (o forse sì, ma ci tornerò sopra più tardi), bensì la serietà di un prodotto che in una categoria come quella degli accessori insonorizzanti – sofisticatissimi ma spesso impersonali – immette finalmente un'interessante novità decorativa.

Quella del famoso pattern geometrico dei blocchi di cemento usati da Wright per costruire alcune delle sue residenze più famose. Nello specifico, siccome si tratta dell’ultima costruzione ancora in piedi dove si possono ammirare, della Ennis House, a Los Angeles. Realizzati dal brand svedese Offecct in collaborazione con la Wright Foundation, sono quadrotti in poliestere riciclato che faranno la felicità degli architetti, in primis, ma anche – a proposito del tema gadget di cui sopra – dei collezionisti di cimeli cinematografici. Non si tratta infatti di uno dei pattern più conosciuti dagli addetti ai lavori, ma di quello reso celebre da un filmetto “minore” come Blade Runner (1982), girato in parte alla Ennis House. Chiaro no? Adesso che in circolazione ci sono Soundwave© Ennis: se il collezionista di cimeli cinematografici non viene alla Ennis, la Ennis va dal collezionista di cimeli cinematografici.