Una società di single fortemente polarizzata. Da una parte quelli che arrivati a casa dal lavoro mettono sul piatto un vinile. Dall’altra la cantante FKA twigs che nel video Welcome home dice esausta al suo HomePod Apple: «Hey Siri, play me something I like». Anche se le due scene avessero realmente quarant’anni di distanza tecnologica, invece dei pochi metri di pianerottolo che oggi separano appartamenti zeppi di vintage e schermi touch, la sequenza di eventi successiva all’attacco musicale sarebbe comunque la stessa descritta nello short di Spike Jonze: una leggera decompressione sul divano e a seguire un ballo sfrenato liberatorio. D’altra parte è il lusso di vivere da soli.
Spike Jonze e Fka Twigs presentano HomePod di Apple
All’interno della serie “L’oggetto del giorno”, il video Welcome Home interpreta la capacità di HomePod di sovvertire la percezione del nostro ambiente domestico.
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- Cristiano Vitali
- 07 giugno 2018
Solo che mentre per noi il massimo della trasgressione è ballare in biancheria intima, per FKA twigs significa deformare l’architettura della sua casa in accordo con il ritmo dello speaker HomePod. Perché non già il solito altoparlante, ma tanto per non essere ovvi un portentoso cervellone audio che garantisce un’inedita esperienza immersiva. Naturale dunque che, agitandosi meglio di una strega in procinto di scatenare un incantesimo, FKA twigs si diverta come Sebastian Brajkovic con i suoi mobili allungati da una forza invisibile.
Alla stregua di un’attrice che entusiasta di una candidatura all’Oscar riesce a trasformare una bottiglia di shampoo in un microfono, la giusta colonna sonora sovverte la percezione dell’ambiente domestico. Direte: e tutto ciò con un unico modello di HomePod? Sì. E il consiglio infatti è come con i Gremlins: non moltiplicateli! Vi ritrovereste in una discoteca. Un luogo di solito con pareti e mobili già bell’e che deformati. E per sempre (forse).
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