Garantire la qualità della vita in città simili, a pochi decenni dall’autoemancipazione dai loro cinici e impenitenti predatori, è come garantire il progresso della Siberia a pochi decenni da Stalin, o riuscire a controllare la condizione mentale di chi, fino a ieri, avesse alimentato le riserve e il sistema energetico di Matrix. Solo il più imbecille o il più ingenuo dei commentatori metterebbe a confronto il tasso di sviluppo di Chernobyl con quello di Helsinki; e allora occorre trovare criteri adeguati di recupero, di progresso e di autonomia sperimentati e certificati, prima che chiunque possa esprimere un giudizio sulle città africane senza apparire avido o stupido.