“CityLife è un progetto di rigenerazione urbana attraverso l’architettura moderna”: così Paolo Micucci, Ad di CityLife, cristallizza l’approccio di uno degli interventi più significativi tra quelli che hanno cambiato Milano negli ultimi anni. L’occasione è il rilancio del cosiddetto Palazzo delle Scintille, una struttura che ha più di cento anni e che rinascerà entro le Olimpiadi Invernali con il nome di CityOval.
Il progetto è firmato dall’architetta milanese Sonia Calzoni (suo anche un altro importante progetto in città, il “raddoppio” del Museo del Novecento) e prevede un’area coperta di 8.200 mq, con un’arena principale da oltre 4.000 mq: Calzoni la definisce come una “piazza pubblica coperta” che è il cuore di tutta l'architettura.
Un tassello nel mosaico di CityLife
CityOval sarà il più grande spazio eventi di Milano centro e dialogherà idealmente con l’altro grande tassello del progetto CityLife, ovvero CityWave, il “portale” d’ingresso al quartiere che sarà, secondo Generali, che nell’area ha investito oltre un miliardo e mezzo di euro, “il più bel palazzo per uffici d’Europa”. Il progetto è di Big, premiatissimo studio fondato da Bjarke Ingels, che quest’anno è guest editor di Domus.

La lunga storia del Palazzo delle Scintille
L’edificio che oggi diventa CityOval ha una storia lunga e complessa. Progettato nel 1923 da Paolo Vietti Violi come palazzetto dello sport, ha ospitato eventi sportivi di rilievo, tra cui un mondiale di boxe. Negli anni successivi è stato riconvertito in padiglione espositivo, per poi essere inglobato nella vecchia Fiera di Milano con il nome di Padiglione 3.
Durante la pandemia Covid-19, il palazzo – acquistato all’asta da Generali per oltre 30 milioni di euro – è stato trasformato nel principale centro vaccinale di Milano, il più grande d’Italia e, forse, d’Europa. Con questa nuova trasformazione, la sua funzione di spazio pubblico verrà confermata, anche se non ospiterà eventi “invasivi” come i grandi concerti.

Un intervento tra restauro e innovazione
Durante la presentazione di CityOval, viene citato come riferimento anche il Vigorelli, lo storico velodromo a due passi da CityLife, per anni abbandonato e recentemente ripristinato. L’intervento sull’ex Padiglione 3, spiega Micucci, ha seguito tre coordinate fondamentali:
- Recupero dell’area al piano terra, con la creazione di un “empty box” multifunzionale per eventi.
- Creazione di una nuova lobby e un corpo scale su piazza Burri per facilitare l’accesso al primo piano, destinato alla ristorazione.
- Miglioramento del comfort ambientale, con analisi avanzate di computational fluid dynamics per garantire condizioni ottimali nonostante la grande superficie.
L’edificio ha subito un importante consolidamento strutturale, con il ripristino del solaio danneggiato durante la Seconda guerra mondiale e un intervento sulla cupola, uno dei pochi esempi di architettura in ferro di grandi dimensioni del secolo scorso, realizzato in collaborazione con la Sovrintendenza.
CityLife è un progetto di rigenerazione urbana attraverso l’architettura moderna.
Paola Micucci
Un’icona architettonica rinnovata
Il logo stesso di CityOval richiama la struttura della cupola, con un design basato su ovali concentrici, enfatizzando la continuità tra passato e presente.
Nelle intenzioni di Generali, CityOval dovrà aprire in tempo per le Olimpiadi Invernali del 2026, che segneranno per la città di Milano la conclusione simbolica di un arco di grande vivacità edilizia, iniziata idealmente con l’Expo del 2015.

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