In collaborazione con l’ingegnere strutturista Michel Virlogeux e l’impresa di costruzioni Webuild, Carlo Ratti Associati ha proposto un nuovo progetto per sostituire il ponte Francis Scott Key sul fiume Patapsco a Baltimora, crollato il 26 marzo 2024, dopo che uno dei suoi piloni è stato colpito da una nave portacontainer. Gli ufficiali del Maryland acceteranno proposte fino alla fine di maggio 2024, per poi puntare al completamento del progetto entro il 2028. La chiusura del Porto di Baltimora, dopo la tragedia, intanto sta causando ritardi nella catena di approvvigionamento globale, e le autorità sperano di riaprire il passaggio entro la fine del mese.
Lo studio ha proposto un ponte a sbalzo con una campata principale di 700 metri, un aumento di 365 metri rispetto alla campata originale, che permetterà di posizionare i piloni centrali più distanti. Il vecchio ponte era composto da una trave reticolare continua in acciaio, opzione che, sebbene molto resistente, è costosa e richiedere lunghi tempi di costruzione. Il ponte sospeso di Ratti sarebbe nell’insieme più sostenibile. Inoltre prevede di integrare pannelli fotovoltaici lungo tutta la campata, oltre a smart features per registrare i dati legati alla vibrazione della struttura dagli smartphone presenti sui veicoli che lo attraversano. Dovrebbe essere aggiunta una nuova corsia su entrambe le direzioni, portando la larghezza totale a sei corsie per smaltire meglio il traffico intenso, anche l’altezza libera della struttura passerà da 56 metri a 70 metri, in conformità con gli standard più recenti dell’industria navale.