Sostituire i pulsanti con un gesto? Un’idea con una lunga storia di insuccessi alle spalle

Interagire con la tecnologia senza toccarla è dove hanno già fallito giganti come Google e Microsoft, con Kinect. Ora Apple ci riprova. Perché lo fa e con quali chance di successo? 

I nuovi Apple Watch Series 9 presentati ieri da Apple hanno introdotto il gesto Double Tap, che consente agli utenti di controllare varie azioni pizzicando due volte il pollice e l’indice. Il nuovo gesto, rilevato con la massima precisione dal dispositivo indossabile grazie ai suoi sensori e alla potenza di elaborazione del nuovo chip S9, consente agli utenti di controllare l’interfaccia dell’orologio senza utilizzare l’altra mano, che può così rimanere occupata a fare altro.

Il doppio tocco consente agli utenti di rispondere o terminare una chiamata, controllare la riproduzione musicale o attivare le Raccolte Smart di WatchOS 10. Inoltre, il doppio tocco può essere utilizzato ripetutamente per scorrere i widget sull’orologio. 
L’idea nasce da una funzione di accessibilità che gli utenti disabili possono attivare già da tempo sull’Apple Watch, consentendo una serie di gesti diversi (come la rotazione del polso o la stretta a pugno). In questo caso però Apple ha progettato una soluzione semplificata che si concentra solo sulla raccolta e sul riconoscimento di un doppio pizzico.

Microsoft Kinect

La storia delle interfacce touchless è costellata di fallimenti spettacolari. Il Kinect di Microsoft è probabilmente il più noto. Venduto come periferica per la console XBox, il dispositivo era in grado di riconoscere il corpo del giocatore come un oggetto 3D nello spazio, leggendo i movimenti come input per controllare l’interazione. Sebbene la novità fosse interessante, il mercato non rispose particolarmente bene: i giochi per il Kinect non erano abbastanza avvincenti e anche l’affidabilità della tecnologia era un problema, costringendo Microsoft a dismettere il prodotto dopo pochi anni. In seguito Apple ha acquisito PrimeSense, l’azienda che ha sviluppato i sensori Kinect. Non ha però applicato il know-how alle interfacce touchless, ma lo ha trasformato nella fotocamera 3D TrueDepth che ha permesso lo sviluppo di FaceID.

Tra le startup che hanno tentato la fortuna con il riconoscimento dei gesti delle mani vale la pena citare anche Leap Motion. L’azienda sviluppava un controller USB che gli utenti potevano posizionare davanti ai loro computer portatili per consentire l'interazione touch-free con la maggior parte dei sistemi operativi. Come spesso accade, la startup era probabilmente un po’ troppo in anticipo sui tempi. Alla fine è stata acquisita e trasformata in Ultraleap da un’azienda britannica, che ora sta cercando di vendere soluzioni per il controllo gestuale ai produttori di visori AR/VR. 

Anche Google ha sperimentato a lungo le interfacce touchless. Questa esperienza si è consolidata in Project Soli, una tecnologia che l'azienda ha già incorporato in prodotti come il Next Hub di seconda generazione. La funzione Motion Sense dello smartphone Pixel 4 si basava sulla stessa sperimentazione. Sfortunatamente, come molti altri tentativi simili da parte di produttori Android (LG, per esempio), la funzione non ha avuto successo: gli utenti la disattivavano quasi subito per risparmiare batteria. Il Motion Sense è stato poi abbandonato dai nuovi telefoni Pixel e le prospettive del Project Soli al momento non sembrano rosee. Il sito web del progetto non riporta aggiornamenti successivi al 2022 e, conoscendo l’abitudine di Google di eliminare grandi progetti senza troppe esitazioni, è probabile che Project Soli si prepari ad aggiungersi alla lunga lista dei progetti falliti di Big G.

Google Motion Sense on Pixel 4

Torniamo così alla domanda iniziale. Riuscirà il doppio tocco di Apple a diventare un gesto touchless ampiamente utilizzato e riconosciuto, proprio come lo swipe o il pinch-to-zoom sui touch screen? 
Le probabilità sono alte se Apple descriverà adeguatamente la funzione ai nuovi utenti e se spingerà molto sulla sua discoverability sul dispositivo. Questo semplice gesto ha anche una posta in gioco più alta per l’azienda di quanto si possa pensare inizialmente. Se da un lato è una novità utile per differenziare Apple Watch Series 9, dall’altro è anche uno dei principali gesti di interazione touchless del nuovo visore Apple Vision Pro. Pertanto, introdurre il doppio pinch con l’Apple Watch Series 9 e renderlo popolare significa normalizzare un gesto che gli utenti troveranno naturale quando indosseranno il Vision Pro per la prima volta. 

Allo stesso tempo, gli ingegneri Apple non esitano a sperimentare e successivamente rimuovere modalità di interazione dai loro dispositivi. Il Force Touch ne è un ottimo esempio, così come funzioni software come gli Smart Stacks, che hanno fatto una breve apparizione nella seconda versione di WatchOS per poi essere eliminati e ritornare in una versione migliore e più coerente nell’ultima versione di WatchOS 10. 
Anche se il Double Tap potrebbe seguire lo stesso copione, riteniamo che sia una funzione abbastanza facile da usare o da disabilitare dalle impostazioni a piacimento dell’utente, tanto che non ci sarebbe motivo per Apple di rimuoverla in futuro, anche se gli utenti non dovessero usarla con la frequenza suggerita dai video promozionali di Apple.

Apple Vision Pro

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