Il museo di Herzog & de Meuron in costruzione a Berlino è molto criticato

Il Museum der Moderne sarebbe troppo caro e non abbastanza sostenibile, soprattutto considerando la crisi energetica.

Il nuovo museo d’arte del Ventesimo secolo di Berlino – progettato da Herzog & de Meuron e ora in costruzione tra la Neue Nationalgalerie, il Kulturforum e la Philharmonie, – sta ricevendo molte critiche da parte di esperti autorevoli, tanto che qualcuno ha suggerito di sospendere temporaneamente il cantiere. Il Museum der Moderne, o Museum des 20. Jahrhunderts, consumerà infatti più energia di molti altri vecchi edifici museali della capitale tedesca e costerà circa 450 milioni di euro, invece dei 179 stimati inizialmente.

Stefan Simon, esperto di Scienze della conservazione, ha stimato che utilizzerà 450 chilowattora di energia per metro quadrato: circa quattro volte la quantità richiesta dall’Altes Museum, costruito nel 1830. Per questo lo ha definito un “Klimakiller”, oltre che un “passo nella direzione sbagliata”. La Corte dei conti federale tedesca ha invece dichiarato che che il progetto è “troppo caro e non ecologico”, chiedendo di renderlo più sostenibile e sottolineando che essendo finanziato con i soldi dei contribuenti tedeschi gli architetti avrebbero il dovere di proporre un’opera esemplare. A questo proposito, Claudia Roth, ministra della Cultura e storica esponente dei Verdi, ha chiesto di rivedere il progetto aggiungendo una serie di misure per tamponarne gli sprechi energetici, come la raccolta dell’acqua piovana e l’installazione di pannelli solari. Diversi esperti hanno però trovato insufficienti questi suggerimenti.

Museum der Moderne, interior. Berlin. Image courtesy Herzog & de Meuron.

A gravare sull’impronta ambientale del museo è sicuramente l’ampio utilizzo cemento per la sua struttura, il cui processo produttivo comporta alte emissioni di anidride carbonica. La struttura interna open space e le grandi vetrate richiederanno poi un sistema di ventilazione molto costoso per mantenere i giusti livelli termici e l’umidità ottimale per le opere e i visitatori.

L’edificio dovrebbe raccogliere la grande collezione di opere d’arte realizzate dalla seconda metà del Novecento in poi, che oggi si trovano disseminate all’interno di diverse istituzioni tedesche e dovrebbe essere terminato nel 2026, eppure a causa dell’aumento dei prezzi delle bollette e della crisi energetica il dibattito intorno alla sua costruzione si è tornato ad accendere.

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