Il numero di settembre di Domus 1071 si concentra sull’architettura portoghese, soffermandosi sul suo rapporto con il tempo. Il Guest Editor 2022 Jean Nouvel nel suo Editoriale parla di un solido fascino dei progetto iberici, dimostrato negli ultimi decenni di cantieri. “La sua stupefacente limpidezza e capacità d’attrazione si traducono in una prossimità, in un contatto che ci fanno constatare come la precisione e la schiettezza del giusto vocabolario applicate nel luogo giusto producano benefici straordinari”.
Segue nei Saggi João Nunes, architetto paesaggista nato a Lisbona, il quale spiega come il concetto di paesaggio è legato inesorabilmente alla vita delle comunità umane, ai loro sforzi per sopravvivere in una natura ostile e implacabile. Nello specifico la relazione che si viene a creare tra tempo e paesaggio è evidente nelle formule di costruzione che la governano. A seguire il curatore Pedro Gadanho scrive della enorme a portata dei cambiamenti che le attività edilizie dovranno affrontare nei prossimi due decenni. “Con l’inevitabile necessità di decarbonizzare le nostre economie, il mondo dell’architettura richiede un cambio di rotta paragonabile – se non ancora più rapido – a quello provocato un secolo fa dal Modernismo e dallo Stile Internazionale”.
La prima parte della sezione Architettura è dedicata all’opera di Eduardo Souto de Moura. A presentare il maestro portoghese, Jorge Figueira, architetto e professore, analizza come solitamente chi intraprende un percorso professionale tende a iniziare esplorando, per poi progredire verso uno stile consolidato, ma nel caso di de Moura è vero il contrario: dopo anni in cui gli stessi temi venivano ripetuti in modo quasi ossessivo, ora c’è una maggiore disponibilità ad abbracciare instabilità e sperimentazione.
Tra i suoi progetti vediamo in rassegna Municipal Stadium, a Braga, una delle sue opere più conosciute e tecnicamente più complesse. Segue La Comédie, a Auvergne, trasformazione ed estensione dell’edificio destinato a ospitare La Comédie de Clermont-Ferrand, una delle scène nationale decentrate definite dal ministero della Cultura francese. Infine i progetti più recenti: Bruges Meeting & Convention Centre, a Bruges, e Casa Sarmento Winery, a Mealhada.
Continua la sezione il progetto il Musée de L’Elysée e il MUDAC, recente progetto finalizzato nel 2021 a Losanna dal duo Aires Mateus. Qui il cubo bianco unisce due istituzioni storiche ed è segnato sulle facciate da una faglia che enfatizza la presenza dello spazio pubblico interno e separa aree con diverse esigenze di luce. Atelier Data continua con il recupero e l'ampliamento della residenza parte di una ex tenuta agricola enfatizzano le caratteristiche signorili dell’esistente, dando vita a una nuova relazione con il paesaggio. Carvalho Araújo presenta Casa na Caniçada, un volume monomaterico di calcestruzzo, che connette visivamente il vicino specchio d’acqua e il bosco attraverso ampie aperture vetrate e sviluppa un programma abitativo su tre piani che gioca con la topografia del sito. A chiudere la sezione Pancho Guedes ci parla di un’installazione a Algarve originariamente concepita come temporanea, resa permanente da Ressano Garcia Arquitectos, lasciando intatta la sua capacità di amplificare i suoni provenienti da una faglia che comunica con l’oceano.
La rubrica Arte è questo mese dedicata al Taccuino Getty di Álvaro Siza, il quale affina i suoi progetti tramite gesti di anticipazione e memoria su taccuini in formato A4: un metodo di lavoro peculiare che illustra i principi della sua architettura. Le pagine dedicate al Design sono incentrate sull’opera del designer e architetto italiano Umberto Riva. Materiali, luce e geometria sono la base anche degli ultimi progetti di Riva: la sede della galleria romana Giustini / Stagetti e gli arredi ideati tra il 2018 e il 2021.
Chiude il numero una riflessione finale dell’architetto e professore presso la Scuola di Architettura dell’Università Politecnica di Madrid, Luis Fernández-Galiano. Nello scritto racconta la sua ricerca di un nuovo “codice vitruviano”, tre nuovi principi che stabiliscano limiti individualmente onorevoli e socialmente responsabili per l’architettura.
Il Diario di questo mese, pagine dedicate all’attualità, è aperto dalla sezione Punti di vista, dove Phineas Harper, criticə e curatorə, e Lieven De Cauter, filosofo e attivista, dialogano del legame tra architettura, attivismo e diritti sociali: il contributo che il settore dell’architettura può dare alla società passa anche per i diritti dei lavoratori e per le nuove forme della professione. Francesco Franchi scrive della Alliance Graphique Internationale, che dal 18 al 23 settembre ha scelto l’Italia per ospitare il congresso dell’associazione elitaria internazionale che riunisce e rappresenta i migliori grafici, designer e illustratori di tutto il mondo. Alessandro Benetti descrive il ristorante Äng, progetto di Norm Architects e Keiji Ashizawa Design, immerso nel paesaggio rurale del sud- ovest svedese. Segue Elena Sommariva con un testo dedicato al parco gioco, la leva per capire meglio la società, leggere le trasformazioni dello spazio urbano e, infine, riflettere sulla cultura dell’infanzia. Infine il direttore editoriale Walter Mariotti dialoga con Massimiliano Finazzer Flory, attore, drammaturgo e regista teatrale.