La verde muraglia, soprannominata “Great Green Wall”, attraverserà la regione del Sahel, dal Senegal, a Ovest, fino a Gibuti, nell’Africa orientale. Entro il 2030, la grande muraglia verde dovrebbe ripristinare 100 milioni di ettari di terreno attualmente degradato, assorbire 250 milioni di tonnellate di carbonio e creare 10 milioni di posti di lavoro nelle aree rurali, in linea con gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite del 2030.
Se il muro combatterà la povertà e la fame, al tempo stesso mirerà anche a rinforzare la resilienza locale ai cambiamenti climatici, contribuendo alla salute e al benessere, creando posti di lavoro e aumentando le potenzialità economiche. Il muro creerà una zona di transizione tra l’arido deserto del Sahara a Nord e la cintura più umida delle savane a Sud.
La muraglia darà vita a un mosaico di paesaggi verdi attraverso undici Paesi: Senegal, Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger, Nigeria, Chad, Sudan, Etiopia, Eritrea e Gibuti. E una volta completato sarà “la più ampia struttura vivente del pianeta”, tre volte la Grande barriera corallina, in Australia.