John Duncan Miller – rappresentante della International Bank for Reconstruction and Development, ovvero la banca per la ricostruzione dell’Europa postbellica – durante una crociera in yacht fatta per verificare lo stato della lotta alla malaria in Sardegna, approdò presso Cala di Volpe e ne rimase totalmente abbagliato. Rientrato a Londra, convinse allora alcuni amici – tra cui l’Aga Khan, Giuseppe Kerry Mentasti, Patrick Guinness e René Podbielski – a investire in un grande progetto turistico, oggi conosciuto in tutto il mondo con il nome di Costa Smeralda.
La Costa Smeralda nacque così il 14 marzo del 1962 davanti al notaio Mario Altea di Tempio Pausania. Un consorzio per pianificare lo sviluppo turistico di 1800 ettari di terreni, tra Liscia di Vacca e Porto Cervo, Cala di Volpe, Capriccioli e Romazzino. Da un punto di vista architettonico e di design del paesaggio la Costa Smeralda rappresenta un caso unico, e ai tempi avveniristico, che ha preservato la costa mantenendo inalterate le caratteristiche naturali del paesaggio, con un comitato di Architettura che doveva approvare ogni singolo progetto immobiliare. Lo stile doveva essere rigorosamente mediterraneo con costruzioni basse, forme semplici e irregolari quasi modellate dal vento e fatte con materiali locali – come travi di ginepro, granito e colori tenui.
È in questo scenario che si inserisce Ulivi Estate, a Porto Rafael, a pochi minuti da Porto Cervo. Affacciata sul mare, di fronte la Parco Nazionale dell’Arcipelago de La Maddalena, la proprietà è composta da due grandi ville – una principale di circa 430 metri quadri, costruita nel 1969 dall’architetto Michele Busiri Vici, e una per gli ospiti. Circondata da circa 3 ettari di terreno, che ospitano generosi spazi esterni, ha inoltre un accesso diretto al mare e una riserva idrica privata, grazie a un pozzo profondo 143 metri.
Il prezzo di vendita per l’intera proprietà è di 14 milioni di euro.