La super villa “infestata” che nessuno compra a causa di Adele

La cantante pare aver condannato all’oblio una villa eduardiana: condannata come “infestata”, la residenza da 6 milioni del britannico Nicholas Sutton non trova acquirenti.

Adele's Haunted House

L’ultimo saggio dell’intellettuale americana Jessa Crispin, I miei tre papà, si apre con un capitolo comico e personale, ambientato in un appartamento disabitato da più di 15 anni in una zona di Kansas City nota come “il quartiere dei serial killer”. Crispin, appena trasferita, capisce di vivere in una casa infestata dal fantasma dell’ex proprietario; un fantasma dispotico, paternalista, che soprannominerà Charlie e dal cui scontro quotidiano scaturirà la riflessione centrale dell’intero libro. 

Per quanto Crispin sembri accettare con un’inspiegabile nonchalance l’idea di convivere con un fantasma giudicante ogni giorno della sua vita, non tutti sarebbero capaci di mostrare lo stesso distacco e spirito di condivisione. Questo perché l’immaginario da romanzo gotico fatto di magioni infestate, atmosfere tetre e apparizioni soprannaturali continua a esercitare ancora oggi un certo effetto sulla nostra razionalissima psiche, con conseguenze che possono manifestarsi ben oltre i confini della nostra mente, tipo sul mercato immobiliare, specialmente quando a essere coinvolte sono superstar globali come Adele. 

É il caso del proprietario britannico Nicholas Sutton, che da oltre 14 anni non riesce a vendere la sua villa in stile edoardiano Lock House – dal valore di 6 milioni di sterline – a causa di un’affermazione della precedente inquilina, Adele, che avrebbe lasciato intendere in un’intervista a 60 Minutes di Anderson Cooper che la casa fosse infestata.

Adele

La vicenda sarebbe iniziata nel 2012, quando la pop star, che all’epoca viveva lì in affitto, descrisse l’atmosfera di Lock House – un ex convento – come “piuttosto inquietante”. Il commento fu ripreso da numerosi tabloid e gradualmente trasformato nella leggenda sulla “villa infestata di Adele”, influendo negativamente sulla reputazione della proprietà. Pur avendo effettuato ampie ristrutturazioni, Sutton sostiene che l’intera vicenda abbia scoraggiato negli anni i vari acquirenti: a nulla sono servite le aggiunte di una piscina esterna e una interna, oltre alla presenza di dieci stanze, giardini formali, un campo da tennis e una pista di atterraggio per elicotteri. 

Ora, ha dichiarato il proprietario, non resta che tentare di riclassificare la proprietà storica in tre case e un cottage, per proporre una soluzione che sia “in linea con le politiche di tutela del patrimonio e di edilizia abitativa”, ha spiegato al Times, nella speranza che la conversione riesca a risanare, finalmente, l’immagine di questa bucolica residenza nel West Sussex. 

Immagine di apertura: Lock House, West Sussex. 

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