Inequalities: verso la Triennale 2025

Alla Triennale Milano il primo forum dedicato ai temi della prossima Esposizione Internazionale, dedicata alla questione delle crescenti diseguaglianze che caratterizzano le città e il mondo contemporaneo.

“Guardare il mondo dalla prospettiva delle disuguaglianze, come proponiamo di fare per la grande Esposizione Internazionale significa confermare la scelta di Triennale Milano di fungere da sensore della contemporaneità, ma anche ribadire il ruolo di questa istituzione come collettore di idee, progetti, ipotesi sulle grandi questioni che l’umanità, di volta in volta, ha affrontato nel corso degli ultimi decenni. Scegliere la prospettiva delle disuguaglianze significa considerare le abissali distanze che separano la parte del mondo più ricca, più responsabile della produzione di gas serra e tuttavia meno colpita dalle conseguenze del riscaldamento globale e l’altra parte del pianeta che invece, pur essendo assai meno responsabile del cambiamento climatico, ne subisce le conseguenze più drammatiche, che si sommano a una già drammatica condizione di povertà”.

Stefano Boeri in occcasione del primo forum dedicato ai temi della prossima Esposizione Internazionale. Foto Gianluca Di Ioia © Triennale Milano

Così Stefano Boeri, Presidente e Commissario generale dell’Esposizione Internazionale, ha presentato il primo forum dedicato ai temi della prossima Esposizione Internazionale, che si terrà da maggio a novembre 2025 e sarà dedicata alla questione delle crescenti diseguaglianze che caratterizzano le città e il mondo contemporaneo. Introdotta da Carla Morogallo, Direttrice generale di Triennale, e da una relazione dello stesso Presidente Boeri, la giornata è stata aperta da un intervento del sociologo e scrittore Richard Sennett che ha parlato del “diritto alla città” e dei modi per dare potere ai cittadini nelle scelte architettoniche odierne. Dopodiché sono intervenuti altri relatori internazionali che hanno portato il loro contributo sulla natura geopolitica delle diseguaglianze, tra i quali Gaia Vince, giornalista e divulgatrice scientifica; Hans Ulrich Obrist, Direttore artistico delle Serpentine Galleries; Amos Gitai artista e regista; Francis Kéré, architetto; Kimia Zabihyan, Grenfell Next of Kin, e Nazanin Aghlani, architetto e attivista; Francesco Billari, Rettore dell’Università Bocconi; Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano; Federica Fragapane, information designer; Sandro Balducci, professore di Pianificazione e Politiche Urbane del Politecnico di Milano; Carlo Ratti, architetto e Direttore del Senseable City Lab del MIT Boston; Alessandra Casarico, professoressa e coordinatrice scientifica del SI Lab dell’Università Bocconi; Seble Woldeghiorghis, Senior Advisor, e il collettivo artistico Black History Months; Guido Alfani, professore di Storia economica dell’Università Bocconi.

Nel pomeriggio dalla geopolitica il focus si è spostato sulla biopolitica. I lavori sono stati aperti dall’antropologo Tim Ingold, che ha presentato il suo “manifesto per un nuovo umanesimo”. L’approfondimento della dimensione biopolitica delle diseguaglianze e ha visto gli interventi di Theaster Gates, artista e fondatore di Rebuild Foundation; Beatriz Colomina, Direttrice e fondatrice del Program in Media and Modernity della Princeton University, e Mark Wigley, professore di architettura e Preside emerito della Columbia University; Matilda van den Bosch, ricercatrice senior al Barcelona Institute for Global Health e all’European Forest Institute; Emanuele Coccia, filosofo e professore dell’École des hautes études en sciences sociales; Giovanni Agosti, professore ordinario di Storia dell’arte dell’Università degli Studi di Milano; Mons. Luca Bressan, presbitero della Diocesi di Milano; Telmo Pievani, professore di Filosofia delle Scienze Biologiche dell’Università di Padova; Nic Palmarini, Direttore del National Innovation Centre for Ageing (NICA); Nicola Perullo, professore di Estetica e Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo; Ersilia Vaudo, astrofisica dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA); Paola Antonelli, Senior Curator del dipartimento di Architettura e Design e Direttrice del dipartimento Ricerca e Sviluppo del MoMA. L’Esposizione Internazionale (maggio-novembre 2025) coinvolgerà artisti, designer, architetti, ricercatori, studiosi da tutto il mondo e si articolerà in mostre, installazioni e progetti, ideati e prodotti da Triennale Milano, e una serie di Partecipazioni Internazionali, sollecitate sotto l’egida del Bureau International des Expositions attraverso canali governativi ufficiali e invitate a sviluppare dei contributi originali in relazione al tema proposto.

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