Negli Stati Uniti, l’AI oggi gestisce milioni di proprietà

Dalla manutenzione alla burocrazia, fino alle visite degli appartamenti, si possono personalizzare vari bot, a seconda delle mansioni e delle personalità richieste.

Il New York Times riporta che un numero sempre maggiore di gestori immobiliari starebbe utilizzando l’intelligenza artificiale per occuparsi di tutto quel lavoro collegato agli affitti delle proprietà. Questi chatbot – forniti da società come EliseAI, con sede a New York, e che serve i proprietari di circa 2,5 milioni di appartamenti negli Stati Uniti, tra cui alcuni gestiti da Greystar – possono rispondere a domande, gestire reclami e problemi, e anche sollecitare i pagamento.

I bot sollevano i grandi locatori – che detengono anche centinaia di proprietà – da un’enorme mole di lavoro; inoltre sono “personalizzabili”, con nomi e personalità diversi, anche a seconda della mansione di cui si occupano: dalle relazioni con i locatari, alla gestione delle utenze, della burocrazia e della manutenzione, 24 ore su 24, 7 giorni su 7 – e possono anche parlare, con vari accenti e toni di voce. Secondo Minna Song, CEO di EliseAI, che punta a rendere i suoi assistiti il più umani possibile, sono così credibili che alcune persone “vanno all’ufficio locazioni e chiedono di Elise”, è proprio questo uno dei punti su cui sono stati sollevati più dubbi, secondo alcuni, infatti, gli inquilini dovrebbero essere informati chiaramente di star interagendo con un bot, anche se al momento la maggioranza degli stati americani non ha leggi a riguardo.

I chatbot sono già usati da tempo nell’assistenza clienti di vari settori, dalle compagnie di viaggi a store online e così via. Per quanto riguarda la gestione degli affitti però stanno sollevando alcune preoccupazioni, perché se da un lato è vero che sono efficientissimi, soprattutto per quanto riguarda il follow-up della manutenzione, dall’altro potrebbero essere meno “empatici” verso gli affittuari, oppure, dato che hanno al tendenza a sembrare molto sicure di ciò che dicono, potrebbero commettere errori pur di rispondere a un quesito. Per questo è comunque necessario che un essere umano le monitori. Secondo un report pubblicato nel 2023 dal McKinsey Global Institute, "il denaro e il tempo risparmiati da queste nuove tecnologie potrebbero generare più di 110 miliardi di dollari di valore per l’industria immobiliare".

Immagine di apertura: foto da Adobe Stock

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