Promosso da Fondazione Cariplo nelle periferie milanesi di Corvetto-Chiaravalle, quartiere Adriano e via Padova, “Lacittàintorno” è il programma di rigenerazione urbana sostenuto dal Comune e svolto in collaborazione con il dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano. Il progetto punta sull’attivazione delle comunità locali grazie a iniziative di sviluppo sociale ed economico, con un’attenzione particolare alla sfera culturale. Dopo aver illustrato l’intervento a Corvetto-Chiaravalle, qui esaminiamo le attività in corso nel quartiere Adriano.
Il quartiere Adriano sorge a nord-est di Milano, al confine con Sesto San Giovanni e Cologno Monzese. Le fermate della M2 di Crescenzago, della M1 di Precotto e il nodo infrastrutturale di Cascina Gobba (Tangenziale Est + M2) rimarcano la sua funzione di cerniera tra la città e l’area limitrofa.
Grazie ai nuovi sviluppi immobiliari, degli oltre 16mila abitanti quasi uno su tre è arrivato nell’ultima decade. Una nuova città nella città che ha richiamato famiglie in formazione, single e professionisti attirati da edifici di pregio lontano dal caos urbano ma, sulla carta, con buoni servizi. Una visione messo però oggi in crisi dal fallimento di alcuni operatori immobiliari e dai rallentamenti nell’implementazione di quegli stessi servizi.
Adriano conta quattro parti ben distinte: il borgo antico di Crescenzago alla testa nord di viale Padova con la sua popolazione anziana, di lunga residenza e il forte senso d’identità; l’espansione degli anni ’60 con i suoi alti condomini residenziali, gli spazi collettivi al piano terra, i piccoli giardini pubblici e le attività produttive; Adriano Vecchia, al di là della linea degli elettrodotti, un’estesa area edificata tra gli anni ‘80 e ‘90 dalla forte vocazione abitativa e caratterizzata dalla controversa Torre Adriano; infine Adriano Nuova, lo sviluppo più recente, destinato a nuove funzioni abitative, commerciali e di servizio. Esempio importante del processo di riconversione delle aree industriali milanesi, ne rappresenta uno degli esiti più controversi, con un alto livello di spazi ancora incompiuti e grandi aree dalla destinazione ancora incerta.
Nel quartiere Adriano il programma de Lacittàintorno si è mosso dall’assunto che la cultura sia uno dei principali strumenti di rigenerazione urbana e ha puntato a rendere attraente l’area sia per chi venga da fuori sia per chi pur vivendola quotidianamente può scoprire nuove vocazioni. Avviata nel quartiere, l’iniziativa “Sottocasa” ha dato il la a notevoli produzioni culturali su scala cittadina, come BookCity Milano e JazzMi, ma anche a un’offerta di eventi e laboratori site specific rivolti a pubblici diversi: dai concerti jazz alle installazioni luminose, dalle performance di giovani rapper alle letture a staffetta di grandi classici, dai laboratori di disegno animato digitale e analogico alle passeggiate metropolitane, dalle cene in appartamento ai format teatrali tra ballo e cabaret.
La nuova rete di relazioni sociali che ha preso forma con queste iniziative è destinata poi a infittirsi anche grazie al programma “Luoghicomuni”, una serie sperimentazione in cui i cittadini possono collaborare con l’amministrazione pubblica, su un piano paritario, in attività di interesse generale.
Studenti, docenti e famiglie della scuola primaria sono poi i protagonisti dell’azione “Ideebambine” grazie alle quale ha preso la forma una guida di quartiere disegnata dagli scolari che descrive i punti cruciali del loro vissuto e le potenzialità di Adriano.
Per quanto riguarda la sede del “Punto di comunità” (la struttura fisica e simbolica sulla quale è centrato l’intervento) la scelta è caduta su Largo Bigatti, puntando a costruire un sistema strategico non necessariamente legato a un edificio da rifunzionalizzare quanto al coordinamento e consolidamene di organizzazioni già esistenti.
A due anni dall’avvio de Lacittàintorno, i contorni del quartiere appaiono già mutati. Il programma ha valorizzato e rafforzato lo scarso senso di comunità iniziale, incentivando i cittadini a connettersi, collaborare e tessere una trama che unisca i diversi progetti in una strategia coerente. I risultati si vedono in una rete più viva e presente, che fa di identità e senso civico le proprie bandiere.
I testi originali sono a cura di Francesca Cognetti, Erika Lazzarino, e Jacopo Lareno (DASTU).
Immagine di apertura: foto Alberto Dedè e Bruno Pulici per Lacittàintorno - Fondazione Cariplo