Domus di aprile 208 parla di Silenzio, Vuoto, Sacralità, Ignoto.
Il silenzio e il vuoto conducono al sacro, al divino o, semplicemente, al concetto di un’essenza superiore che supera i confini del mondo fisico, percepibile e noto. Per l’intelletto è il luogo più vivo e seducente, un punto che vorremmo toccare per capire ogni cosa, anche se non è possibile raggiungerlo. È tuttavia a tale luogo che tutti aspiriamo, l’unico concepibile senza oggetti, materiali né forme.
Seti Facsimile Basel
Il Focus sull’architettura minimalista presenta quattro progetti di Hans Van Der Laar, John Pawson, Claudio Silvestrin Architects and Vincent Van Duysen. La Chiesa a Hiroo di Tadao Ando esaspera la prospettiva con pareti convergenti per centrare l’attenzione sul simbolo cristiano. Alla base del lavoro di Miyake c’è la ricerca tecnologica: dall’idea si innesca un processo che può durare molti anni ed è indipendente dalle logiche del mercato. Le camere anecoiche, dal greco “prive di eco”, del Joint Research Centre di Ispra sono ambienti di laboratorio pensati per minimizzare la riflessione di segnali sulle pareti.
Tra le tante rubriche: “Portfolio” mostra il progetto Ossi/Ossimori di Giulio Iacchetti e Emmanuel Zonta; in “Cinema”, Pierre Huyghe filma una città desolata ed edifici vuoti, rimandando a temi essenziali: il valore del silenzio, il vuoto che ci circonda, la ricerca della sacralità; in “Metereology” Philippe Rahm analizza perché la sostenibilità sta generando una nuova teoria del colore; la Rassegna di questo mese è dedicata a Mobili e luci decorative. L’allegato Lux Facta Est tratta la luce naturale: un tema antico, vasto e fortemente interdisciplinare. L'allegato Domus Paper indaga le mille sfaccettature del design, il vero motore della nostra epoca.
Immagine di copertina The Blue Chemist