Come trasformare un’opera grafica in un capo da indossare? Come rendere vivi la qualità, la visione e l’energia di uno dei più grandi maestri giapponesi della grafica contemporanea? Parte da questa ambiziosa sfida il progetto personale di Issey Miyake “Ikko Tanaka Issey Miyake”, che ieri nella boutique di Milano ha presentato la sua terza serie. In “mostra” abiti plissettati, top, cappotti sportivi in poliestere di alta qualità, sandali e borse; tutti ispirati all’arte e alla grafica di Ikko Tanaka (1930-2002), tra i soci fondatori del Nippon Design Center e primo direttore creativo di Muji.
La collezione è nata nel 2016 ed è un progetto personale di Miyake. È un omaggio a Ikko Tanaka, al suo lavoro, continua e inesauribile fonte d’ispirazione ed è, infine, un tributo alla loro amicizia (“La sua opera ci testimonia che il progetto ha un potere straordinario”, scrive il designer giapponese su Domus nel 2015, “Mi ritengo molto fortunato ad averlo conosciuto quando avevo 20 anni, agli inizi della mia carriera”). Proprio in nome di questa amicizia, Miyake è l’unico autorizzato a usare il suo archivio, custodito dalla Fondazione omonima.
Dopo i celebri manifesti Nihon Buyo (usati nel 2016), al centro di questa nuova serie ci sono altri tre lavori di Tanaka: “Gradation” (che ha un singolo simbolo hiragana o una lettera dell’alfabeto come soggetto), “Work: Q” (con la lettera Q), entrambe del 1972, e “Rope” del 1974-1979 (dedicata alle corde e alle tecniche giapponesi dei nodi).
I capi sono sempre volutamente semplici nella scelta delle linee e dei tessuti, per lasciare che la grafica sia la vera protagonista. L’obiettivo è “creare capi pieni di energia che valorizzino le opere di Tanaka indossati in versione tridimensionale. Il movimento di chi li indossa regala così nuova vita alle sue grafiche”. Unica regola: il massimo rispetto del disegno originale.
- Progetto:
- Ikko Tanaka Issey Miyake No.3
- Designer:
- Issey Miyake
- Anno:
- 2018