Gli spazi della Pelota sono diventati l’avamposto italiano dell’azienda danese, che ha completato l’offerta di design con un mini market e una caffetteria. #MDW2016
Appena varcato il cortiletto di quella che negli anni Ottanta era conosciuta come la Pelota Jaialai si viene risucchiati dentro a una scia umana chiassosa e allegra, tutta pronta a farsi assorbire dalla proposta totale dell’azienda danese.
L’azienda non si è accontentata di mostrare le nuove collezioni – tutte schierate su un’infilata di pedane poco dopo l’ingresso e con una serie di multi-stanze con i pezzi a catalogo ambientati – da vedere anche dall’alto con una passeggiata “in quota”; ma ha allestito anche un mini market del design – dotato di utili cestelli per facilitare l’acquisto – dove viene venduta una selezione di oggetti. Una soluzione divertente per accostare al mondo Hay conoscitori del marchio e semplici curiosi. Si è ricreata l’atmosfera di un quartiere cittadino, alla quale ha dato un contributo importante anche la caffetteria installata a fianco della mostra e attiva per tutti i giorni del Salone, dove gustare i piatti della cucina di Copenhagen preparati dallo chef danese Frederik Bille Brahe.
Le novità prodotto sono firmate da alcuni dei nomi più interessanti del panorama attuale quali Ronan & Erwan Bouroullec, Stefan Diez, Scholten & Baijings e Doshi Levien. Tra i pezzi più interessanti c’è quello del duo francese, il divano Can, un progetto estremamente versatile che nasce con l’idea di rinnovare l’immagine del divano, che è sempre visto come un pezzo ingombrante, intrinsecamente complicato mentre invece potrebbe essere un oggetto semplice e facile da gestire nell’ambiente domestico.
Viene infatti fornito in una confezione piatta, pronto per essere “scartato” e assemblato a casa perché ha una struttura in tubolare d’acciaio leggera sulla quale fissare una trama di resistentissime cinghie che costituiranno la base della seduta, mentre una serie di pannelli in tessuto diventeranno lo schienale. Questo lavoro con il kit di assemblaggio si completa con a cuscinatura. È un progetto che possiede il linguaggio progettuale delle tende, o comunque di strutture mobili che sono sempre pronte a viaggiare, o a seguirci facilmente nel corso di un trasloco.