Un’indagine botanica, più precisamente l’osservazione dei frutti del cipresso, è infatti alla base del progetto: queste piccole pigne sferiche prendono il nome di galbuli e sono caratterizzate da un’anima nascosta, sulla quale sembrano galleggiare delle scaglie rialzate, come placche di un’armatura lignea separate da sottili interstizi. Da qui nasce l’idea di avere delle forme tondeggianti, quasi sospese sopra a un volume interno, che riprendono la struttura della pigna.
“I due layer sovrapposti creano un effetto di profondità” – racconta il designer – “e la clutch risulta rinforzata da questa gentile armatura elastica, una specie di esoscheletro reso possibile dalla versatilità della stampa 3D.”
Armure sintetizza la convergenza tra geometrie tecnologiche e pattern naturali, tra digitale e reale, tra sperimentazione tecnica della stampa 3D e lavorazione artigianale, quest’ultima impiegata nelle fasi di rifinitura finali.
La delicata corazza esterna, grazie al sistema di placche sporgenti, nasconde l’apertura, dotata di un pratico sistema a calamita: la pochette appare così come un guscio perfetto, un piccolo frutto maturo che si trasforma in un accessorio femminile dal forte impatto estetico. Una catenella completa infine la borsetta, permettendo di portarla anche a tracolla.
Armure clutch
Design: Odo Fioravanti
Produzione: Maison 203