Per celebrare il proprio centenario, il Gruppo Cimbali ha deciso di realizzare un museo che espone le macchine per il caffè della prestigiosa collezione storica di Enrico Maltoni accanto a quelle attualmente presenti nello showroom aziendale.
Nella primavera 2010, Valerio Cometti e Paolo Balzanelli, rispettivamente titolari dello studio V12 Design e Arkispazio, sono stati chiamati per occuparsi del progetto di design e allestimento del nuovo museo.
Il Mumac si trova nello stabilimento di Binasco del Gruppo Cimbali all'interno dell'edificio precedentemente adibito a magazzino dei ricambi e comprende un'area museale, una per le esposizioni temporanee e una dedicata alla cultura del caffè.
Partendo dalla volontà di non voler celare completamente l'edificio esistente, il progetto ha previsto la creazione di un nuovo ingresso e una nuova facciata in doghe di metallo curvilinee di color "rosso Cimbali" che con il suo andamento sinuoso accompagna il visitatore nel percorso. I progettisti hanno prestato grande attenzione all'illuminazione notturna, posizionando dei corpi illuminanti fra la parete esistente di cemento e la sinuosa facciata di metallo. L'area museale propone un percorso ripartito in sei periodi storici, affascinanti scansioni cronologiche di un secolo intenso, durante il quale la macchina per il caffè è profondamente cambiata, accompagnando la cultura e il costume della nostra società. Il percorso è ripartito in sei periodi storici dagli inizi del secolo ai giorni nostri: Albori, Epoca razionalista, Invenzione della leva, Sotto le bandiere del design, Dimensione internazionale e Nuovo Millennio.
Museo MUMAC
Il Gruppo Cimbali ha appena inaugurato il museo della macchina per il caffè, uno spazio pensato per documentare i profondi cambiamenti che questo elemento iconico ha subito negli anni, assecondando la cultura e il costume della nostra società.
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- 27 novembre 2012
- Milano
Dal decorativismo del periodo Liberty si passa a un severo colonnato fascista, fino alla sala dedicata agli anni '50 e '60 in cui ci si imbatte nella ricostruzione di un bar dell'epoca. In questo periodo così prolifico per il mondo delle macchine per il caffè, l'esposizione si affida a un'imponente struttura interamente a sbalzo su cui troneggiano le macchine. Volumi in moquette beige reggono i capolavori del design della fine degli anni '60 e degli anni '70: icone immortali, ormai pronte al grande salto dell'export. Proprio l'internazionalizzazione è il tema della quinta sala, in cui minimali volumi di fibra di carbonio reggono le macchine che negli anni '80 hanno iniziato a viaggiare, portando la cultura del caffè e del Made in Italy in tutto il mondo.
Si giunge, quindi, ai giorni nostri: per l'ultima sala i progettisti hanno voluto un netto cambio di geometrie, colori e finiture. Lo spazio sembra smaterializzarsi, gli espositori rivestiti di resina bianca fuoriescono magicamente dal pavimento anch'esso di resina bianca: in quest'area si trovano le macchine più moderne, quelle del trionfo della tecnologia, quelle rivolte a una società sempre più veloce e attenta. Questa sala presenta una pianta ad anello con un volume rosso centrale, vero fulcro visivo attorno al quale si snodano gli spazi dell'allestimento. All'interno di questo volume è ospitata un'installazione di grande forza espressiva: la nuova Cimbali M100, firmata da Valerio Cometti e V12 Design. La macchina è letteralmente 'esplosa', per permettere al visitatore di coglierne i contenuti tecnologici e il livello di complessità.