E, infatti, il primo miscelatore Axor Starck (con la caratteristica leva a joystick) è tuttora considerato un'icona. Per dirla con Starck, la nuova collezione di rubinetti — composta da 40 elementi — è stata "spogliata del superfluo". Un diffusore con 90 piccoli ugelli in silicone genera un flusso d'acqua ampio ma morbido, che ricorda quello di una doccia e consuma da 3,5 litri al minuto a 5 litri, contro i canonici 7 della rubinetteria monocomando. "Ho iniziato a lavorare partendo da una diversa prospettiva sullo stesso soggetto, riportato ai minimi termini", spiega Starck.
La separazione dei comandi per il flusso dell'acqua e la temperatura è stata tra le scelte che hanno contribuito ad abbattere i consumi: il regolatore della temperatura — utilizzato più raramente — è collocato sulla testa del rubinetto, mentre la manopola di apertura e regolazione del volume d'acqua si trova direttamente sulla bocca di erogazione. La conduzione disaccoppiata dell'acqua, all'interno della struttura, evita infine che l'acqua venga contaminata da particelle di piombo o nichel. "Più che a una collezione abbiamo lavorato a una rivoluzione, fra tecnologia e filosofia", aggiunge Starck.