Roberto Ciaccio: Inter/Vallum

Un'installazione site specific, in stretto rapporto con l'identità architettonica della Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale.

L'esposizione monografica di Roberto Ciaccio Inter/vallum segue due importanti eventi espositivi e costituisce il terzo momento di un percorso che mette a confronto l'opera di Ciaccio con l'architettura (Milano 2011 Palazzo Reale Sala delle Cariatidi), con la filosofia (Berlino 2006 Kulturforum Kupferstichkabinett Musei Statali) e con la musica (Roma 2008 Istituto Nazionale per la Grafica – Palazzo della Fontana di Trevi). La mostra, promossa dal Comune di Milano Assessorato alla Cultura e co-prodotta da Palazzo Reale e Skira, si costituisce come opera/installazione site specific, in stretto rapporto all'identità architettonica del luogo. Nel condividere i messaggi espressi dalla mostra Intesa Sanpaolo, da sempre attenta alla diffusione della cultura, sostiene il progetto in qualità di Main Sponsor. Il carattere di temporalità sospesa della Sala delle Cariatidi e il ritmato scandirsi a "intervalli" delle Cariatidi rendono il luogo quanto mai appropriato alla poetica del tempo, della traccia e della "revenance" espressa dall'opera di Roberto Ciaccio.
Foto di apertura: <i>Revenants</i> da <i>Suite Cariatidi</i>, lastra di rame, 2010-2011. Qui sopra: <i>Revenants</i> da <i>Suite Cariatidi</i>, lastra di rame e croce su ferro, 2010-2011. Photo © Davide Comelli.
Foto di apertura: Revenants da Suite Cariatidi, lastra di rame, 2010-2011. Qui sopra: Revenants da Suite Cariatidi, lastra di rame e croce su ferro, 2010-2011. Photo © Davide Comelli.
Soglie, aperture, specchi della Sala interagiscono con le opere in un percorso architettonico illusionistico e musicale, intriso di tempo, di riflessi, di visioni e di suoni. Gli "intervalli" che spazialmente descrivono il luogo nei suoi ritmi essenziali sono riecheggiati dalle sequenze seriali delle grandi lastre metalliche che si sviluppano secondo fughe prospettiche. Le grandi lastre di metalli diversi – ferro, rame, ottone, zinco – e le grandi opere su carta, così come la serie dei piccoli fogli di papier japon, aprono spazi illusori tridimensionali al proprio interno attraverso le molteplici stratificazioni dei piani e dei valori cromatici. Dalla sottile modulazione delle velature dei colori dal timbro oscuro – dai viola ai blu, ai rossastri, ai bruni – scaturiscono figure come presenze fantasmatiche – Revenants — in un continuo apparire e dissolversi dell'immagine, in un suo divenire nella trasparenza stessa dell'opera. Un forte magnetismo cromatico — che oltrepassa la grande stagione dell'astrazione lirica da Kandinsky, a Klein, a Rothko — impregna lo spazio atmosferico irradiandosi dalle cangianti e oscure texture delle opere. Pervasi sottilmente dalla luce e da un apparente monocromatismo, i lavori di Roberto Ciaccio ad una attenta percezione rivelano invece infiniti colori, affidando alla visione un'arte spirituale, solenne e misteriosa. Tra le opere che costituiscono l'installazione — lastre di metalli diversi e opere su carta – i grandi Revenants della Suite Cariatidi, appositamente realizzati per l'esposizione, tracciano nella loro immaterialità un percorso magnetico della luce e del colore. La serie dei rinvii, dei rispecchiamenti e dei riflessi risulta infinita, soprattutto nelle sequenze delle lastre metalliche dall'intensa e abbagliante luminosità. Se il rigore delle serie, il loro ritmo, la scelta dei materiali freddi come i metalli e taluni procedimenti analitici sembrano aderire ad una accezione minimalista dell'opera, una dimensione più intensamente lirica ne pervade tuttavia la poetica. I caratteri timbrici, cromatici delle opere e il ritmo delle loro variazioni sequenziali inducono un pensiero visivo intensamente musicale in cui la tensione intervallare e il riverbero del suono assumono particolare rilevanza.
<i>Revenants</i> da <i>Suite Cariatidi</i>, lastra di rame, 2010-2011. Photo © Davide Comelli.
Revenants da Suite Cariatidi, lastra di rame, 2010-2011. Photo © Davide Comelli.
"Nelle lastre l'armonia arriva, con i riflessi, a includere anche lo spettatore, a farlo diventare attore di una rappresentazione che lo impegna nel decifrare le minime variazioni, che lo fa precipitare in un altro tempo o in un altro luogo, in tempi e spazi qualitativi di meditazione e di scoperta …Inseriti nello spazio architettonico della mostra, i lavori di Roberto Ciaccio, nella loro studiata disposizione, creano inter-valli, cadenze, serialità con variazioni, differenze e ripetizioni. Organizzano lo spazio visto e quello vissuto, sostengono architravi percettive e costruzioni emotive. Costituiscono un unico grande quadro, come una composizione musicale fatta di scansioni melodiche e armoniche." (Remo Bodei) La singolarità e la specificità del lavoro di Roberto Ciaccio lo collocano nel solco delle più interessanti e innovative ricerche nel panorama artistico contemporaneo; in particolare è da segnalare il rapporto del suo lavoro con la filosofia: dal pensiero heideggeriano a quello fenomenologico di Merleau-Ponty, fino alle più recenti riflessioni di Gilles Deleuze e Jacques Derrida. Le opere presenti in mostra - grandi lastre di metalli diversi e grandi opere su carta – costituiscono gli esiti più recenti di una ventennale collaborazione di Roberto Ciaccio con Giorgio Upiglio e dell'attuale collaborazione con Alberto Serighelli. Il lavoro di Ciaccio ha ridefinito le modalità tradizionali degli strumenti e delle processualità della stampa originale, così come il concetto di matrice, di serialità e di riproducibilità tecnica. Le grandi lastre matrici, origine di monoprints e monotipi, divengono nel corso del processo operativo opere a se stanti dotate di una assoluta autonomia ed espressività.
Soglie, aperture, specchi della Sala interagiscono con le opere in un percorso architettonico illusionistico e musicale, intriso di tempo, di riflessi, di visioni e di suoni.
<i>Revenants</i> da <i>Suite Cariatidi</i>, lastra di rame, 2010-2011. Photo © Davide Comelli.
Revenants da Suite Cariatidi, lastra di rame, 2010-2011. Photo © Davide Comelli.
In occasione della mostra Skira Editore pubblica un importante catalogo con i saggi dei tre curatori Remo Bodei, Kurt W. Forster e Arturo Schwarz e le illustrazioni, nelle loro diverse e complesse cromie, dei lavori esposti.

Le opere di Roberto Ciaccio figurano in importanti musei internazionali: Museum of Modern Art, New York; Tel Aviv Museum of Art. Museo Cantonale di Lugano; MART di Rovereto, Kupferstichkabinett di Berlino, Istituto Nazionale per la Grafica di Roma, Biblioteca Nazionale Braidense di Milano. Alcune tra le principali esposizioni monografiche: Galleria Civica d'Arte Moderna Palazzo dei Diamanti, Ferrara 1991. Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti, Verona 1995. Museo nazionale di San Matteo, Pisa 1997. Fondazione Mudima, Milano 2002. Hellenic American Union, Atene 2005. Kupferstichkabinett, Museo Statale di Berlino, Kulturforum 2006. Galerie Patrick Cramer, Ginevra 2008. Istituto Nazionale per la Grafica, Palazzo Fontana di Trevi, Roma 2008.
<i>Revenants</i> da <i>Suite Cariatidi</i>, lastra di rame e croce su ferro, 2010-2011. Photo © Davide Comelli.
Revenants da Suite Cariatidi, lastra di rame e croce su ferro, 2010-2011. Photo © Davide Comelli.

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