Vopnabùrid, a Reykjavik, è lo showroom dove Sruli Recht
mette in scena la sua filosofia legata al concetto di "non
prodotto".
Un approccio originale, quello del designer australiano ora
di stanza in Islanda, che tende a privilegiare al prodotto
finito il processo di produzione, pensato come ricerca di
nuove prospettive tipologiche per rivisitare i confini tra
oggetti, contesto di origine e nuova destinazione d'uso.
Stilista, scenografo, designer del mobile e del gioiello non
restio a sperimentazioni nell'installazione video, Recht
annulla nella sua trasversalità il confine tra generi
progettuali. L'eterogeneità della sua collezione, che include
scarpe, abiti ispirati al cyberpunk, tavoli e gioielli, si lega
però ad un'identità visiva ben riconoscibile, incentrata sulla
predilezione per materiali d'elezione -ferro e vecchi legni
recuperati, cartone a nido d'ape, pelli e pellicce di animali
autoctoni- propria tanto delle collezioni quanto dello spazio
dove sono allestite.
Anche la location del concept store racconta la peculiarità
di questo percorso ai margini: lontano dai baricentri dello
shopping, Vopnabùrid è ubicato nei docks, tra i vecchi
magazzini per la lavorazione del pesce oggi in gran parte
abbandonati. Un luogo privo, ad oggi, di una vera natura
commerciale, ma in sintonia con un approccio al progetto
basato sulla continua rielaborazione della materia.
Foto| Marino Thorlacius
Vopnabùrid
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- Giulia Zappa
- 20 gennaio 2010