Questo mese: Domus 988

Domus 988

Disegno tratto da uno schizzo di studio di Konstantin Grcic per la sedia Dahlem per Arflex Japan

Editoriale: Ancora sul progetto

Per vivere a pieno la nostra contemporaneità, e quindi poter immaginare al meglio il nostro futuro, la questione del progetto – affrontata nell’editoriale dello scorso numero – ci sembra talmente centrale e prioritaria che vale la pena aggiungere altre riflessioni sullo stesso tema.

Terrae Motus: un atto di dolore ma anche un atto di speranzaL’estetica di un incidente

Il museo MADRE di Napoli rende omaggio al genio del gallerista partenopeo che, con il suo lavoro, ha indissolubilmente legato la storia recente di questa città alla grande arte contemporanea, al punto che oggi possiamo dire che Napoli e l’arte si appartengono a vicenda.

Dalla Modern Art Agency alla genesi di Terrae Motus

École d’Architecture de la Ville et des Territoires, Marne-la-Vallée, Parigi

L’attenzione alla città e l’attitudine didattica a considerare fondamentali per il progetto la teoria e la pratica sono alla base dell’insegnamento dei tre docenti francesi. Il corso è strutturato in quattro seminari, collocati negli ultimi due anni di studio, e si organizza attorno a due momenti principali: il progetto e il seminario.

Bauhaus-Universität Weimar, facoltà di Architettura e Urbanistica

Erede del Bauhaus di Gropius, la scuola di Weimar tende oggi a un alto tasso d’internazionalizzazione attraverso 80 partner, considerando l’architettura e l’urbanistica come un sistema complesso di rapporti che abbraccia la conoscenza della storia, del panorama sociologico e dell’analisi scientifica, oltre che l’abilità manuale e la tecnologia.

Milano e la sua distanza

Uno straordinario racconto ci porta di nuovo, con l’autore, sulle sponde dell’Adda tra i vortici leonardeschi (vedi Domus 974), questa volta con un viaggio a ritroso fino a Milano per rinegoziare l’appartenenza della città al suo territorio.

Costruire per addizioni

Nel processo creativo adottato dal designer tedesco strumenti analogici e digitali vengono messi al servizio dell’idea giusta, da indirizzare in modo corretto. Si parte da zero, cercando di dare ordine agli elementi del progetto, alla ricerca di una bellezza che non è legata alla forma, ma a intelligenza, semplicità funzionale e qualità del processo di costruzione.

La struttura e la tridimensionalità del tessere

Progettare superfici attraverso la relazione tra ordito e trama, in un affascinante gioco di variabili infinite di tecniche, forme e colori. Il racconto di alcuni progetti recenti mette in evidenza il forte carattere architettonico del lavoro di una delle più importanti figure dell’arte tessile italiana.

Un interno di Nanda Vigo

Il racconto di un interno di Nanda Vigo, prima che scompaia e sia smantellato definitivamente, ci riporta agli elementi del suo fare architettura: la sequenza degli spazi come narrazione, le superfici come componenti di una scatola ottica che generano una nuova geometria degli spazi, gli arredi come presenze volumetriche entro un paesaggio domestico interamente giocato sulla percezione.

La mia Domus

Il maestro milanese festeggia il suo ottantesimo compleanno regalando ai lettori di Domus un racconto sulla grande passione che alla fine degli anni Ottanta lo aveva portato a dirigere, con successo, la rivista. Buon compleanno, Mario.

Un incontro tra critica e produzione

Il dean della Scuola di architettura del Royal College of Art di Londra ribadisce l’importanza dell’offerta di approcci diversi al fare architettura. Nei corsi di master biennale post-laurea, la sua impostazione vede il progetto come la sintesi di impegno sociale, sperimentazione grafica e inventiva nell’uso dei materiali.

Yenikapi Archaeopark, Istanbul

Il progetto per un intero pezzo di città a Istanbul permette al maestro americano di lavorare con gli strumenti che più gli sono propri, come le matrici materiali e immateriali, le stratificazioni del suolo naturale e artificiale, disvelando, come in questo caso, la città antica.

Traiettorie empatiche

Seguire la propria natura conservando le proprie radici, un percorso fatto di empatie: questo l’approccio dell’azienda veneta che nel ricercare ininterrottamente il proprio carattere trova nel lavoro di Lina Bo Bardi le tecniche costruttive, la freschezza dei colori e dei materiali che da sempre la contraddistinguono.

Edificio sull’acqua, Cina

Attraverso la composizione di spazi e i rapporti tra nuovi volumi e preesistenze, il complesso amministrativo e congressuale di Troyes ricostruisce un’area centrale trasformata nel corso del tempo, ricercando una corretta relazione di scala tra parti pubbliche e monumentali, tessuto gotico e percorsi urbani riportati in uso.

Jazz campus, Basilea

Il nuovo complesso edilizio dedicato alla didattica e alle manifestazioni musicali, disegnato dallo studio svizzero, trova nella corte interna il vero luogo del progetto, capace di connettere la scuola alla città, valorizzando il carattere urbano dell’edificio.

Casa Além, Portogallo

A sud di Lisbona, nell’Alentejo, l’architetto svizzero costruisce la propria casa, non come una residenza estiva ma come una vera e propria dimora completamente immersa nella natura del luogo. Il risultato di questo lavoro è un manifesto della sua architettura che coniuga forza espressiva e abitabilità.

Jane’s Carousel, New York

Una raffinata scatola architettonica, situata ai bordi del Brooklyn Bridge Park di fronte a Manhattan, accoglie una giostra realizzata nei primi anni del Novecento in Ohio. La sera, attraverso luci e schermature verticali, si trasforma in una lanterna luminosa, con il movimento circolare d’ombre di cavalli in corsa.

Storia del Jane’s Carousel

Studio con sala per la cerimonia del tè

All’ultimo piano di un edificio newyorkese, il grande fotografo giapponese progetta nei minimi dettagli gli spazi e gli arredi del proprio studio-galleria, celebrando lo stile e la cultura del suo Paese ibridati con la dimensione dell’abitare metropolitano americano.

Un’identità fluida

Fondato a Beirut, ma con uffici-satellite in Europa e Asia, questo singolare studio di progettazione e produzione rifugge ai consueti canoni professionali e propone un nuovo modello di lavoro globale. Dalla ricerca tecnologica alla progettazione, dalla realizzazione alla produzione di documentazione su prodotti rigorosamente site-specific, .Pslab persegue la propria visione imprenditoriale nella convinzione che i migliori progetti sono quelli improntati alla collaborazione.

Rassegna: Bagno


Feedback: La Firenze di Adolfo Natalini


Elzeviro: Tutte le case hanno un’anima

Credo di aver cercato in ognuna delle mie case qualcosa della casa di ringhiera dove sono nato. Era una costruzione addossata al terrapieno dell’autostrada, io e mio fratello passavamo ore arrampicati sulla scarpata ad aspettare il passaggio di qualche camion…