Il bis-direttore più eclettico e ironico della lunga serie avvicendatasi a Domus è proprio lui, Alessandro Mendini, Leone del 16 agosto 1931. Condivisione, libertà totale ai redattori, sviluppata seguendo regole di base ben definite e gestita da una direzione poetica e democratica: questa l’impronta che ha lasciato nei suoi due mandati. Molto presente in redazione, sempre con la matita in mano e di un’efficienza inimitabile, informale e amichevole, profondo e lieve al tempo stesso… Ma anche dolcemente vicino con le sue proverbiali scatole di prelibatezze firmate dalla storica pasticceria-cioccolateria Galli di Milano, mentre è direttore, e anche dopo. Il suo sorriso e il suo acume sono rimasti intatti nel corso del tempo. L’ultimo numero del suo secondo mandato, che contiene una piccola Domus del guest editor Cattelan, provocatore come lui, è l’ultimo prezioso regalo che ci ha fatto.
Un’architettura – Partenone. Perché è il tempio e l’architettura più importante e più bella di tutti i tempi.
Un oggetto di design – Saliera di Benvenuto Cellini. Perché è l’oggetto che dà origine al design d’autore (griffato), ed è bellissima.
Un’opera d’arte – Gioconda. Perché è il ritratto più profondo e più enigmatico nella storia dell’umanità.
Un libro – À la recherche du temps perdu di Marcel Proust. Perché è il romanzo e il personaggio sul quale ho impostato il mio metodo di lavoro visivo.
Una città – Milano. Perché è fatta con i caratteri psichici di cui ho bisogno.
Alessandro Mendini
Domus: 1979–1986
Vicedirettore: Lisa Licitra Ponti
Art direction: Ettore Sottsass Jr. con Alchimia
Inviato speciale: Pierre Restany
Domus: 2010–2011
Sottotitolo: La nuova utopia
Art direction: Giuseppe Basile
Vicedirettore: Stefano Casciani
Copertine: illustrazioni di Lorenzo Mattotti