Questo articolo è pubblicato su Domus 1081, in edicola a luglio 2023
La casa realizzata da Tommaso Fantoni con il suo studio TomoArchitects “per una giovane famiglia di velisti” è una reinterpretazione originale e raffinata dello stile nautico, un classico del disegno degli interni novecentesco e contemporaneo. Il grande appartamento, circa 450 m2, si organizza su due livelli di un edificio di recente costruzione nel cuore di Milano. Al piano terra, un patio verde è il fulcro attorno al quale si distribuiscono l’open space con pianta a L della zona giorno, articolato dai volumi vetrati dello studio e della cucina, una camera degli ospiti e gli ambienti di servizio.
La camera padronale e i suoi spazi annessi si allineano en enfilade in un volume sospeso, di cui Fantoni riconfigura la sagoma per perfezionare le proporzioni e l’illuminazione delle doppie altezze interne. Così, la zona giorno è attraversata al tempo stesso dalla luce naturale proveniente dalle vetrate verso il patio e da quella che piove dai lucernari in copertura.
L’involucro esistente è un’architettura passiva con struttura a pannelli di legno X-lam e impianto di riscaldamento geotermico. Il progetto d’interni ne sposa l’approccio sostenibile, utilizzando materiali naturali e riciclati, molti dei quali a km zero, ma anche reimpiegando gli scarti di lavorazione per la realizzazione di parti non in vista. Sono questi i criteri generali di “un progetto tutto di dettaglio”, come lo descrive Fantoni, che ne disegna ogni elemento e si affida a Busnelli Corporate per la produzione della maggior parte dei pezzi su misura.
Il riferimento all’immaginario nautico è frequente a tutte le scale. Lo si riconosce nella selezione dei materiali, soprattutto legni di noce e di rovere, acciaio e cuoio, e nella fluidità degli spazi, con le transizioni tra i diversi ambienti sfumate dall’utilizzo di angoli stondati e raccordi morbidi. Un simile andamento curvilineo e organico si ritrova anche negli arredi fissi, su tutti la parete attrezzata della zona giorno, che è al tempo stesso seduta e libreria. Il ricordo marittimo è in alcuni casi una madeleine appena accennata, come nel profilo alare delle mensole che allude alla sagoma di una prua, mentre in altri elementi è del tutto letterale, per esempio nella rete da pesca avvolta sui parapetti del ponte che conduce al mezzanino.
A quest’ultimo si accede risalendo una scala a chiocciola ispirata a un’elica. “I gradini sono disegnati in pianta come pale”, spiega Fantoni, “con la parte centrale di profondità maggiore, che permette un loro utilizzo più confortevole”. Tra le altre particolarità del progetto spiccano le fresature dell’aria condizionata, anch’esse su misura, e l’elegante soffitto in lamiera stirata, fonoassorbente grazie all’aggiunta di uno strato di tessuto acustico. Le porte a tutt’altezza, a battente o scorrevoli, con la caratteristica maniglia a incavo circolare, ricompaiono qui da un altro progetto e da un altro momento della carriera di Fantoni, che le ha utilizzate una prima volta nell’appartamento newyorkese di Lord Norman Foster, di cui è stato a lungo collaboratore.