Frequentatori abituali della Milano Design Week, Ana Milena Hernández Palacios e Christophe Penasse, in arte Masquespacio, arrivano a Milano per la volta da protagonisti con un raffinato progetto per l’azienda Poggi Ugo, impresa centenaria specializzata nella lavorazione della terracotta d’Impruneta. Con “Land” – a cura di Valentina Guidi Ottobri nell’attico di Strategic Footprints, l’agenzia di Martina Gamboni – un materiale tradizionalmente da esterni prende forma e colore, mantenendo la raffinata lavorazione manuale e s’inserisce nello spazio domestico.

Mi raccontate com’è nato il rapporto con l’azienda storica Poggi Ugo?
Valentina Guidi Ottobri: In un’epoca in cui i cambiamenti climatici stanno trasformando la fisionomia dei nostri paesaggi urge interrogarsi su come ritornare alla purezza ideologica e al rispetto per la natura. La terra, con la sua lavorazione artigianale, permette di farlo concretamente. Da qui l’idea di utilizzare la terracotta in una nuova prospettiva. Ho scelto lo studio Masquespacio perché sono in grado di reinterpretare la storia centenaria di eccellenza di Poggi Ugo, in formula contemporanea.

E il lavoro con gli artigiani? Avete proposto loro delle sfide rispetto al consueto modo di lavorare?
VGO: Abbiamo proposto grandi sfide all’azienda. È un restyling globale che passa dalla ricerca minuziosa di dettagli retrò alla contaminazione con altri materiali come il cristallo di Baldi e il silipol di Mariotti. La più grande sfida sta nel modo di pensare, non nel realizzare. In quello, gli artigiani sono eccezionali e c’è molto da imparare da loro. In fornace lavorano artisti, come Antonella Andrei, co-proprietaria dell’azienda. Lei e Lorenzo Andrei hanno sempre sognato in grande e, dopo aver conquistato i giardini più belli di tutta Europa, si sono spinti oltreoceano con i loro vasi. Oggi un’altra sfida: quella con interior designer e architetti.

Come dev’essere il rapporto tra un designer e un artigiano?
Masquespacio: Come designer, abbiamo prima di tutto bisogno di capire i prodotti di un’azienda, cosa e come produce. Il nostro obiettivo è sfidare gli artigiani a progredire mantenendo le loro tecniche tradizionali, pur rispettando e comprendendo la bellezza di un prodotto fatto a mano con le sue imperfezioni. Bisogna poi anche essere aperti a piccole modifiche al design per adattarsi alle tecniche utilizzate dagli artigiani.

Il colore e le atmosfere mediterranee sono elementi ricorrenti nei vostri progetti, che si confermano elementi trainanti anche di questo progetto…
M: Per alcuni progetti abbiamo utilizzato vetro colorato e granito per dare un tocco di colore alla collezione generale, in contrasto con la terracotta. Anche se la collezione è realizzata principalmente in terracotta. La bellezza sta nel colore della terracotta stessa che cambia a seconda del giorno, della stagione e dello spazio in cui viene utilizzata. È un colore che cambia e si evolve durante la sua esistenza. Per la mostra di Milano, abbiamo aggiunto un tocco di colore all’interno e all’esterno. Vogliamo mostrare come inserire alcuni prodotti in terracotta in qualsiasi spazio, anche all’interno della casa.

Quali sono state le sfide e i limiti di questo materiale applicato ad arredi per lo spazio interno?
M: Non abbiamo trovato grandi limiti nel portare questo materiale all’interno, ma sentivamo che era necessario mescolarlo con materiali e colori più caldi e morbidi. Inoltre abbiamo sviluppato questa serie di prodotti sviluppati più come oggetti scultorei.

Più che un materiale da esterno chiuso in un progetto d’interni, mi sembra che – come in altri vostri progetti – sia lo spazio esterno a invadere di luce e colore l’interno. Quale effetto volevate ottenere?
M: Abbiamo voluto evidenziare come la bellezza naturale della terracotta, di solito usata in esterni, possa brillare in un interno contemporaneo e dargli un tocco in più. Veniamo da Paesi con molta pioggia e maltempo (la Colombia, ndr). Ora viviamo ora a Valencia, una città con 300 giorni di sole all’anno. Siamo quindi ben consapevoli dell’impatto positivo della luce sul nostro umore. La felicità creata dalla luce quotidiana fa parte parte di noi e per questo motivo potrebbe avere un impatto sugli interni che progettiamo. Tranne alcuni casi particolari, cerchiamo sempre di portare la luce nello spazio interno attraverso l’uso dei materiali, l’uso di colori vivaci e della luce, il più possibile naturale.

È il vostro primo Salone? Quali sono le vostre aspettative? Quali sono i vostri programmi per questa intensa settimana?
M: Siamo venuti a Milano per la prima volta nel 2015 e da allora siamo tornati ogni anno per il la Design Week. Per noi, è l’evento più stimolante dell’anno. Accanto alla presentazione della mostra e dei prodotti disegnati per Poggi Ugo, presenteremo uno dei pezzi alla mostra “Doppia Firma” della Fondazione Michelangelo a Villa Mozart. Saremo a Milano per tutta la settimana e proveremo a visitare i luoghi più importanti alla ricerca d’ispirazione come Ventura Centrale, Brera Design District e una breve visita a Tortona, specialmente per visitare la presentazione Moooi come ogni anno. Non abbiamo ancora pianificato le sedi esatte da visitare, ma come ogni anno nella nostra agenda ci sono sicuramente le mostre di Hèrmes, Cos, Dimore, Louis Vuitton e Wallpaper. 

Immagine di apertura: alcuni dei prodotti della collezione di Masquespacio per l’azienda Poggi Ugo nell’attico di Strategic Footprints in Via De Amicis 19, Milano. Foto Henrik Blomqvist