Nel mondo dei brand che si uniscono per fare gruppo, si è aggiunto un nuovo capitolo con l’acquisizione da parte di MyHome collection (gruppo Alivar) di InternoItaliano. La notizia è recente, dello scorso febbraio, e ha colto molti di sorpresa. Perché la storia di quel progetto nato nel 2012 che aveva messo in rete designer e laboratori artigiani (maestri ceramisti, falegnami, soffiatori di vetro) sotto la regia di Giulio Iacchetti e Silvia Cortese sembrava così particolare e intrinsecamente collegata a quella dello studio milanese da non poter cadere in quella classica dinamica aziendale che ha fatto perdere identità e originalità a tanti marchi italiani.
Le rassicurazioni arrivano dallo stesso designer, che abbiamo raggiunto nello stand creato dentro allo stand di MyHome dove si affiancano agli oggetti del passato i nuovissimi progetti di InternoItaliano realizzati sotto l’art direction di Iacchetti, che con questi passaggio ha guadagnato pari ruolo anche per il marchio “madre”. Quindi nessun sogno infranto di autonomia e fedeltà alla propria visione, ma un passaggio necessario proprio in considerazione della dimensione che il marchio aveva assunto. “Il primo sogno è stato fondare InternoItaliano con Silvia sette anni fa”, racconta Giulio. “Poi c’è stato il secondo sogno, che è venuto poco dopo: farlo crescere finché fosse diventato appetibile per qualche azienda. Negli ultimi mesi cercavamo effettivamente un partner perché eravamo cresciuti troppo per le nostre forze: non avevamo più né lo spazio mentale né lo spazio fisico e neppure quello progettuale e imprenditoriale per andare oltre. InternoItaliano soffriva perché poteva crescere di più, ma noi non riuscivamo a fargli fare un ulteriore passo in avanti”.
La svolta è arrivata con una telefonata di Marco Gazziero, proprietario di Alivar, che chiedeva a Iacchetti di occuparsi dell’art direction di MyHome, un incarico troppo impegnativo e in parte in sovrapposizione con quello per InternoItaliano. Ma con lo sgravarsi della parte manageriale, lo studio Iacchetti può lavorare su entrambi i fronti, differenziando la propria azione: MyHome si concentra su prodotti contract, con una linea di tavoli, sedie, poltrone e divani, mentre InternoItaliano si occuperà di complementi arredo e oggetti con quell’attenzione ai piccoli dettagli e quella qualità costruttiva che sono il suo marchio di fabbrica. “Sono molto felice perché riusciremo ancora una volta a chiamare a lavorare giovani designer che sono in sintonia con la nostra ricerca”, sottolinea.
Diversi i progetti nuovi: dalla seggiola Buri di Mario Scairato, un omaggio alla Carimate di Magistretti che è in pratica una sedia della tradizione friulana rivista con accortezze come il particolare innesto delle stecche dello schienale e la pulizia formale. O il portavaligie Lodi, una tipologia di oggetto necessaria ma trascurata - compagno ideale dello specchio-mensola Luna di Davide Colaci - e l’appendiabiti-cervo Ales (entrambi disegnati da Iacchetti), “un oggetto un po’ naif ma a me piace molto perché i cervi che sporgono dalle pareti sono diventati così un oggetto funzionale”.
Poi c’è il progetto di un giovane studente della Naba, Luca Vernieri, che ha disegnato la gruccia-appendiabiti Palù che termina con il manico di un ombrello, un gesto progettuale semplice e divertente. “Questo progetto racconta come quando c’è un’idea buona non è importante quanti anni ha chi l’ha avuta”, sottolinea. “Bisogna essere aperti verso le piccole idee, verso quegli scatti in avanti che a noi piacciono molto”. Come i Pinocchi, i vasi che Nason Moretti realizza in esclusiva con certi colori e il naso bianco per InternoItaliano, oggetti che racchiudono in sé italianità, simbologia, gioco e qualità di fabbricazione. “Per come la intendo io, l’art direction non è occupare tutti i ruoli, ma dirigere. È un progetto della maturità, come quando un attore arriva con naturalezza nel tempo a occuparsi di regia, pur continuando a fare l’attore. Questa condizione ti dà un’energia nuova perché quando arrivano progetti, intuizioni e proposte si pensa a definire come mettere al loro posto tutti i tasselli e ci si concentra per sbagliare il meno possibile”.
- Evento:
- Salone del Mobile 2019
- Luogo:
- 6 E41 Rho Fiera
- Quando:
- 8-14 Aprile 2019