Villa Borsani - Via Umberto I, 148 - Varedo
Villa Bagatti Valsecchi - Via Vittorio Emanuele II, 48 - Varedo
15-21 Aprile, dalle 11:00 alle 19:00 (ultimo ingresso ore 18:00)
Partita in una ex fabbrica di panettoni, di Cova appunto, che ne ha ispirato il nome, Alcova si è imposta come uno degli eventi più attesi della Design Week dell’ultimo decennio, fino a diventare un must per chi visita Milano durante il Fuorisalone, anche grazie alle location spettacolari e per lo più inedite come un ex ospedale militare o lo sterminato ex macello del capoluogo lombardo.
Quest’anno con una mossa che sa di svolta il contro-Salone di Grima e Ciuffi porta il Fuorisalone al di fuori di Milano, spostandosi in Brianza, che poi è il vero epicentro del sistema del mobile italiano. In più, Alcova si sdoppia: lo fa in due location molto diverse ma poco distanti, separate simbolicamente da un binario della ferrovia e un passaggio a livello.
La prima villa, la più grande e antica, è quella costruita dal ramo di Varedo della nobile famiglia meneghina dei Bagatti Valsecchi nel diciannovesimo secolo. È situata in un vasto giardino che ospita anche un frammento dei resti Lazzaretto di Milano costruito per la grande peste, quella celebre perché raccontata da Manzoni ne I promessi sposi. Qui il design degli espositori, con alcune grandi installazioni e qualche incursione (la moda, l’esposizione di Moleskine), presenta un visibile contrasto con le mura antiche e le statue scrostate dell’edificio. Imperdibile la visita al tunnel sotterraneo, illuminato da una sinuosa luce al neon, e alla ghiacciaia.
La seconda location offre un'esperienza più coerente e coinvolgente: si tratta della magnifica villa progettata da Osvaldo Borsani per sé e la sua famiglia negli anni Quaranta. Borsani era architetto, designer e imprenditore, noto per essere stato insignito della medaglia d'argento alla V Triennale per il suo progetto di casa minima e soprattutto per essere il cofondatore di Tecno. Amante dell’avanguardia e discepolo dei maestri del moderno di Milano, ha disegnato non solo la villa ma anche gli arredi, coinvolgendo anche nomi dell’arte oggi leggendari ma all’epoca quasi agli esordi, come Lucio Fontana, autore della copertura del camino.
Tra le installazioni da non perdere, spicca quella curata da Objects of Common Interest, situata nel suggestivo sotterraneo della villa. L'espansione del Fuorisalone in queste due location rappresenta un'opportunità unica per esplorare il connubio tra storia, arte e design che caratterizza la Brianza come cuore pulsante dell'industria del mobile italiano.