Albe: sono luci di domani, “progetti” per entrare nel futuro, pensando all’avvenire, al sole che sorge, dopo una notte piena di stelle, passata a scrutare nel buio siderale e a tracciare nuove costellazioni possibili che sono idee luminose che possono diventare reali.
Il buio è un buon amico per il light designer, e in una mostra di luci è dichiaratamente prima preludio e poi ouverture.
Dopodiché si intravedono stelle e astri, si vedono satelliti e gravi, ci si acceca con il sole e le sue eclissi fino a ritrovarsi sospesi nei colori del cielo, dalle aurore ai tramonti, con l’invito finale a guardare sempre in alto, prima di partire e di lasciarsi andare. Poi, quasi fuori, un fulmine entra da una finestra e ci abbaglia. Il suo immaginario tuono ci risveglia e ci ritroviamo “tutti designer”.
[Forse abbiamo solo sognato di abitare nel luogo dei desideri – da de/sidera, assenza di stelle.]
Breve anteprima sulla mostra Albe a Euroluce da leggere prima di entrare
Il curatore Matteo Pirola racconta l’esposizione al Salone, un percorso di luce (e di luci) che parte dal buio, prima preludio, poi ouverture.
Foto Marco Menghi
Courtesy the artist & kaufmann repetto Milan / New York
Foto Naira Nigrelli
Foto Nadja Schlenker
Foto Simone Ercolin
Courtesy the artist
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- Matteo Pirola
- 20 aprile 2023
Tilen Sepič, Eclipse, 2012
Mandalaki, Halo Horizon, Halo Edition, 2021
Mischer’traxler studio, Equilumen, 2015
Batten and Kamp, Hyper Function, 2022
Adrian Paci, Turn On, 2004
Jesse Visser, Sunset/Sunrise, 2019
Marjan van Aubel, Sunne, 2020
Alessandro Zomparelli, Feral Lamp Cyrcus, 2014
Aranda Lasch / Marcelo Coelho, Silver Light, 2017
Lorenzo Damiani, Tavolante, 1998
Giulia Cenci, Dove comincia il buio, 2011