“I dettagli non sono dettagli. I dettagli sono il design”. Ricordando questa frase di Ray e Charles Eames, ormai datata ma più attuale che mai, è iniziata la caccia ai cosiddetti “dieci progetti da non perdere” per le corsie della fiera: forse, davanti a un’offerta così ampia, con oltre duemila espositori, anche gli stessi prodotti diventano a loro volta dettagli di una strategia aziendale ben programmata. Finalmente è arrivata la tanto sospirata sessantesima edizione del Salone Internazionale del Mobile, il primo dell’era post-Covid. Il tema della sostenibilità ambientale sembra aver contagiato gli addetti ai lavori con proposte, però, non sempre del tutto credibili: l’ambiente e la sua salvaguardia sono diventati il passe-par-tout in grado di aprire quasi tutte le porte o, meglio, l’immaginario collettivo. Spesso la frenesia di dover vedere il più possibile in tempi limitati non ci permette di “comprendere” e analizzare in modo esaustivo prodotti che, invece, dovrebbero essere toccati, provati e magari girati sottosopra, per cercare la qualità anche se non si vede. Cercherò di proporre una selezione caratterizzata da scelte tipologiche eterogenee per raccontare il progetto, alla ricerca del dettaglio.