Quasi due anni di pandemia hanno messo in discussione assetti sociali, principi economici e valori individuali che parevano consolidati alla luce dell’intero paradigma dello sviluppo globale.
In particolare, è andato in crisi quel preciso modello di vita associata che nell’ultimo secolo si è catalizzato nell’idea contemporanea di città globale, sospeso tra le necessità pratiche della produzione materiale e intellettuale e l’obbligo di nuovi paradigmi inclusivi, sostenibili e aperti.
Non è la prima volta che questo accade nella storia, ma per la prima volta nella modernità le questioni che ci vengono poste dalla realtà assumono la forma di precise domande che non possiamo eludere.
Fra queste, le più cogenti sono:
Come vivremo assieme?
Come ci muoveremo?
Come lavoreremo?
Come studieremo?
Come ci cureremo?
Come occuperemo lo spazio?
Come salveremo il pianeta?
A questi e ad altri interrogativi cercherà di dare risposta domusforum 2021, coinvolgendo come sempre competenze trasversali nel tentativo di tracciare la rotta verso una società praticabile.
Prima di tutto nella dimensione urbana che ormai è una matrice aperta che interseca e attribuisce valore a saperi eterogenei che contribuiscono individualmente e in concerto a delineare la possibilità di un futuro possibile.
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