Sperimentazioni materiche, forme sorprendenti e decostruzioni funzionali sono in mostra alla Galería 6mas1 di Madrid fino al 14 marzo 2019. La mostra collettiva curata da Andrés Izquierdo per la seconda edizione del Madrid Design Festival mette insieme quindici progettisti che esplorano i confini labili tra arte e design.

La mostra si chiama “Functional art” ma la potremmo chiamare anche “Disfunctional design”: gli oggetti non sono stati concepiti per essere comodi, efficienti o funzionali, non sono stati realizzati in prima istanza pensando al valore d’uso o per la loro capacità di generare una rendita economica.

Caratteristica comune di tutti i lavori – che hanno processi compositivi, materiali e risultati molto diversi – è la loro unicità, la lavorazione artigianale in opposizione alla serializzazione del design, che tende ad appiattire il gusto e omologare i comportamenti, svuotando di significato della progettazione.

“Questi oggetti contengono tutto quello che non voglio nella mia vita. Possono essere brutti o belli, rigidi, scomodi, ironici, insoliti o grotteschi, ma per favore, Dio ci liberi dalla loro insopportabile insipidità,” afferma Izquierdo.

L’obiettivo dei designer in mostra è piuttosto quello di innescare riflessioni critiche e dar forma a una realtà complessa, caotica e contraddittoria, mettendo in questione il significato che l’arredo domestico ha nel nostro immaginario e nella nostra vita quotidiana.

Secondo il curatore, gli autori invitati “provano attraverso i loro arredi a trasformare gli utenti giorno per giorno, anno dopo anno, dal luogo più intimo e personale dell’essere umano: la casa.”