La rassegna internazionale del design si è invece conclusa con una parata di autovetture riunite dal critico, gallerista, giornalista opinionista e collezionista Kenny Schachter con l’ambizione d’investigare il mercato dell’arte, del design e, quindi, dell’automobile, rispondendo alla domanda “Are cars and furniture art?”. Ettore Sottsass ci ha insegnato che anche una semplice credenza poteva essere sensuale, quindi come fa a non esserlo un oggetto che ti fa correre come il vento? Al di là delle domande sul sistema e sull’economia del design, abbiamo anche semplicemente apprezzato “#Manual”, la selezione presentata da Rovecars che andava da una Lancia Aurelia B20 GTdel 1952 fino a una Delta integrale del 1991. Personalmente, conosco più di una persona che ha parcheggiato in salotto una moto fatta a mano (come la Vyrus concepita e costruita dalla genialità di Ascanio Rodorigo, per fare un esempio) o un’auto, non necessariamente d’epoca. E sì, il salotto deve essere per forza spazioso.