



“Saluti da Roma” di Gentucca Bini è una collezione di guanti per i quali la stilista ha pensato anche un packaging azzeccatissimo, che riproducono la tipica gestualità romana (italiana?) con il geniale ossimoro di una texture marmorea e smaltata di rosso.
Il duo Lanzavecchia+Wai ha realizzato invece due bei paralumi “Cupoloni” internamente decorati con i fregi architettonici delle cupole di San Pietro e del Pantheon, che sembrano tridimensionalizzarsi nel materiale.
Marta Laudani e Marco Romanelli hanno portato la loro sofisticata interpretazione della coppia sacro profano attraverso il circo, il taccuino, la croce e il fiasco, bellissimo.
Per Paola Navone Alcantara riveste a pois bianchi l’antonomasia della vacanza romana: una Vespa rossa rivestita da puntini bianchi, col sellino verde. Un’icona pop italiana già promessa al Museo Piaggio di Pontedera.

Stefano Giovannoni invece fa incontrare il mito tradizionale con l’icona d’oggi: nasce una collezione di custodie per smartphone, tablet e computer, in cui risalta il simbolo della Lupa che allatta i gemelli inciso con un gioco di trafori e passaggi di laser (di nuovo: una tecnologia antica rivisitata).
Anche Patricia Urquiola pensa al chiusino, con un’interpretazione ironica del tombino, che però affonda involontariamente nell’inconscio dei romani ispirando un particolare ricordo del legame suolo stradale-suono. Racconta Domitilla Dardi: “per noi Romani un momento di fortissima appartenenza sociale e scoperta culturale della città sono state le Estati Romane di Renato Nicolini. In quell’occasione i tombini di Roma, già sfogo della monumentale opera fognaria che risale all’antica Roma, divennero metafisici emissari di musica. Si passeggiava per strada e inaspettatamente si veniva stupiti da suoni senza capire bene da dove provenissero. Oggi la musica la trasportiamo sui tablet e quindi sembra quasi un nostalgico ritorno questa custodia della Urquiola che riporta proprio la forma del tombino stradale”.
E infine il carciofo, il rosario e Giulio Cesare. Di nuovo: convivialità, Chiesa, teatro, ma anche tipica ironia romana dissacrante, che qui appunto veste l’imperatore come un pupazzetto.
Le gigantografie di alcuni di questi oggetti, in mostra fino al 7 giugno, sono anche i personaggi principali di una enorme giostra che accoglie festante il pubblico di romani (originali e acquisiti), turisti (dal resto d’Italia ma anche no), famiglie (tante), viaggiatori e pendolari. In attesa della prossima tappa di questo allegro progetto, che sarà con probabilità dedicata alle icone europee.

fino al 7 giugno 2015
LOCAL ICONS. Greetings from Rome
a cura Domitilla Dardi e Giulio Cappellini
MAXXI Roma
Sala Carlo Scarpa

Un bagno di luce
Forte di oltre 30 anni di esperienza, SICIS introduce le vasche retroilluminate in Vetrite, una soluzione brevettata che combina design, tecnologia e funzionalità.