Local Icons

La richiesta dei curatori Domitilla Dardi e Giulio Cappellini a 7 progettisti – rigorosamente non romani – di pensare a oggetti ispirati all’immaginario romano vestendoli di Alcantara, ha portato a una collezione varia e allo stesso tempo omogenea, in mostra al MAXXI.

“Giugno 1958. Sto lavorando con Fellini e Tullio Pinelli, a rispolverare una nostra vecchia idea per un film, quella del giovane provinciale che viene a Roma a fare il giornalista.
Fellini vuole adeguarla ai tempi che corrono, dare un ritratto di questa ‘società del caffè’ che folleggia tra l’erotismo, l’alienazione, la noia e l’improvviso benessere. È una società che, passato lo spavento della guerra fredda e forse proprio per reazione, prospera un po’ dappertutto. Ma qui a Roma, per una mescolanza di sacro e di profano, di vecchio e di nuovo, per l’arrivo massiccio di stranieri, per il cinema, presenta caratteri più aggressivi, sub-tropicali. Il film avrà per titolo La dolce vita e non ne abbiamo scritto ancora una riga; vagamente prendiamo appunti e andiamo in giro per rinfrescarci i luoghi della memoria. In questi ultimi tempi, Roma si è dilatata, distorta, arricchita. Gli scandali vi scoppiano con la violenza dei temporali d’estate, la gente vive all’aperto, si annusa, si studia, invade le trattorie, i cinema, le strade, lascia le automobili in quelle stesse piazze che una volta ci incantavano per il loro nitore architettonico e che adesso sembrano garages”.
LOCAL ICONS. Greetings from Rome, a cura Domitilla Dardi e Giulio Cappellini, vista della mostra al MAXXI
LOCAL ICONS. Greetings from Rome, a cura Domitilla Dardi e Giulio Cappellini, vista della mostra al MAXXI
È una pagina dei Fogli di Via Veneto di Ennio Flaiano, scritta quasi sessant’anni fa come appunto per un film da venire. Uno dei film che maggiormente hanno contribuito a definire il nostro immaginario della città eterna e che ancora oggi, evidentemente, popolano le nostre icone mentali di Roma. È interessante che, a pensarci oggi anche vedendo i risultati portati nella bella mostra “Local Icons” in questi giorni al MAXXI, quella foto mossa fatta di passeggiate all’aperto coi piedi su e giù per i ponti, tra tombini e rovine, quell’istantanea di bella vita tra le silenziose volte celesti del sacro e il terrigno del vociare ininterrotto per le strade, quella cartolina di simboli di un epicureismo festante da “Grande bellezza” sembrano immutate, forse ingiallite dal tempo ma ancora le rappresentazioni più immediate della capitale. Invece la città è cambiata molto, forse intristita nelle sue pieghe più nascoste rispetto a quelle esibite con la spudoratezza che le appartiene, mentre la nostra idea di Roma (e forse pure quella dei romani stessi?) sembra essa eterna e sempre gioiosa.
LOCAL ICONS. Greetings from Rome, a cura Domitilla Dardi e Giulio Cappellini, vista della mostra al MAXXI
LOCAL ICONS. Greetings from Rome, a cura Domitilla Dardi e Giulio Cappellini, vista della mostra al MAXXI
Un tema interessante: questo del souvenir, se lo sono dati Domitilla Dardi, curatrice della mostra e Giulio Cappellini, direttore artistico del noto marchio Alcantara, che dal 1972 riveste con l’omonimo materiale i brand più prestigiosi in numerosi campi di applicazione tra moda e accessori, automotive, interior design, home décor e consumer-electronics: “Un tempo viaggiare voleva dire anche conoscere quello che i vari luoghi offrivano, dall’arte al cibo, dalla cultura alla natura. Portare con sé un ricordo di viaggio significava trattenere parte di un’esperienza, conservare un pezzo del mondo esclusivo da far rivivere nella propria memoria a distanza”. Interessante il tema dell’icona per un pubblico non necessariamente di settore, ma anche ispirante per il design stesso, che ancora è riconoscibile da tanti (un po’ come Roma?) attraverso i suoi prodotti storici e che da almeno un decennio si interroga sulla possibilità di aggiornare quelle star indiscusse dell’iconografia con nuovi simboli possibili dell’immaginario collettivo attuale.
LOCAL ICONS. Greetings from Rome, a cura Domitilla Dardi e Giulio Cappellini, vista della mostra al MAXXI
LOCAL ICONS. Greetings from Rome, a cura Domitilla Dardi e Giulio Cappellini, vista della mostra al MAXXI
Da qui la richiesta a sette progettisti rigorosamente non romani di pensare a una collezione ispirata all’immaginario romano, rivisitandolo in veste personale e vestendolo appunto di Alcantara. Ne è uscita una collezione al tempo stesso varia, grazie anche alle proprietà polideclinabili del materiale, e omogenea forse proprio in virtù di questo topos di Roma che ci portiamo dentro da sessant’anni. Assecondando una poetica aziendale fortemente votata alla sperimentazione, gli oggetti in mostra sono pensati più per la visionarietà che sanno applicare al progetto rispetto all’idea che questi prodotti possano poi effettivamente seguire un iter di produzione industriale. Questo rende i risultati molto liberi, benché l’apparente assenza di obblighi implichi altre costrizioni non scontate per designer che nella maggior parte dei brief ricevono imput soprattutto legati a costi e producibilità. Altri vincoli: altre sfide. Risultati variamente poetici.
LOCAL ICONS. Greetings from Rome, a cura Domitilla Dardi e Giulio Cappellini, vista della mostra al MAXXI
LOCAL ICONS. Greetings from Rome, a cura Domitilla Dardi e Giulio Cappellini, vista della mostra al MAXXI

“Saluti da Roma” di Gentucca Bini è una collezione di guanti per i quali la stilista ha pensato anche un packaging azzeccatissimo, che riproducono la tipica gestualità romana (italiana?) con il geniale ossimoro di una texture marmorea e smaltata di rosso.

Il duo Lanzavecchia+Wai ha realizzato invece due bei paralumi “Cupoloni” internamente decorati con i fregi architettonici delle cupole di San Pietro e del Pantheon, che sembrano tridimensionalizzarsi nel materiale.

Marta Laudani e Marco Romanelli hanno portato la loro sofisticata interpretazione della coppia sacro profano attraverso il circo, il taccuino, la croce e il fiasco, bellissimo.

Per Paola Navone Alcantara riveste a pois bianchi l’antonomasia della vacanza romana: una Vespa rossa rivestita da puntini bianchi, col sellino verde. Un’icona pop italiana già promessa al Museo Piaggio di Pontedera.

LOCAL ICONS. Greetings from Rome, a cura Domitilla Dardi e Giulio Cappellini, vista della mostra al MAXXI
LOCAL ICONS. Greetings from Rome, a cura Domitilla Dardi e Giulio Cappellini, vista della mostra al MAXXI

Stefano Giovannoni invece fa incontrare il mito tradizionale con l’icona d’oggi: nasce una collezione di custodie per smartphone, tablet e computer, in cui risalta il simbolo della Lupa che allatta i gemelli inciso con un gioco di trafori e passaggi di laser (di nuovo: una tecnologia antica rivisitata).

Anche Patricia Urquiola pensa al chiusino, con un’interpretazione ironica del tombino, che però affonda involontariamente nell’inconscio dei romani ispirando un particolare ricordo del legame suolo stradale-suono. Racconta Domitilla Dardi: “per noi Romani un momento di fortissima appartenenza sociale e scoperta culturale della città sono state le Estati Romane di Renato Nicolini. In quell’occasione i tombini di Roma, già sfogo della monumentale opera fognaria che risale all’antica Roma, divennero metafisici emissari di musica. Si passeggiava per strada e inaspettatamente si veniva stupiti da suoni senza capire bene da dove provenissero. Oggi la musica la trasportiamo sui tablet e quindi sembra quasi un nostalgico ritorno questa custodia della Urquiola che riporta proprio la forma del tombino stradale”.

E infine il carciofo, il rosario e Giulio Cesare. Di nuovo: convivialità, Chiesa, teatro, ma anche tipica ironia romana dissacrante, che qui appunto veste l’imperatore come un pupazzetto.

Le gigantografie di alcuni di questi oggetti, in mostra fino al 7 giugno, sono anche i personaggi principali di una enorme giostra che accoglie festante il pubblico di romani (originali e acquisiti), turisti (dal resto d’Italia ma anche no), famiglie (tante), viaggiatori e pendolari. In attesa della prossima tappa di questo allegro progetto, che sarà con probabilità dedicata alle icone europee.

© riproduzione riservata

fino al 7 giugno 2015
LOCAL ICONS. Greetings from Rome
a cura Domitilla Dardi e Giulio Cappellini
MAXXI Roma
Sala Carlo Scarpa

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