Una nuova luce “mesopica”, totale e precisa allo stesso tempo, leggera e non invasiva, restituisce una nuova interezza alla Cappella Sistina
Quale luce per la “cappella del mondo”?
Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, presentando per la prima volta al pubblico la nuova illuminazione della Cappella Sistina lo scorso 30 ottobre ha definito questa nuova luce “mesopica”, totale e precisa allo stesso tempo, leggera e non invasiva, che restituisce una nuova interezza alla Cappella Sistina, soprattutto restituendo un unicum tra la volta, il giudizio universale e gli affreschi quattrocenteschi delle pareti laterali.
“Occorreva un’illuminazione leggera e allo stesso tempo totale – spiega Paolucci– non invasiva, rispettosa della complessa realtà iconografica, stilistica, storica della Sistina, capace di restituire una lettura quieta, obiettiva e allo stesso tempo delicata, capace di raccontare in ogni dettaglio e di far comprendere tutto insieme quell’immane catechismo figurato che tre Papi (Sisto IV, Giulio II e Paolo III) vollero dispiegare sulle pareti e sulla volta di quella che è da sempre per tutti la cappella del mondo”.
7.000 punti LED e due nuove lampade progettate, realizzate e offerte da Osram hanno realizzato questo, che è un po’ più di un effetto straordinario, una luce controllata, priva di abbagliamento, realizzata sul desiderio degli storici e a servizio delle opere pittoriche.
Un progetto finanziato dalla Commissione Europea attraverso LED4Art e Illuminate, con due progetti pilota da più di 2 milioni di euro in collaborazione con Osram (Germania e Italia), l’Università della Pannonia (Pannon Egyetem, Ungheria), Fabertechnica (Italia), l’Institut de Recerca en Energia de Catalunya (IREC, Spagna), la Città del Vaticano, e altri partner riuniti in un unico consorzio di imprese.
Gli apparecchi LED sono in grado di regolare i quattro canali cromatici rosso, verde, blu e bianco caldo in modo da presentare gli affreschi ai visitatori nel modo che più si avvicina a come Michelangelo li ha concepiti 500 anni fa
Parte integrante del progetto realizzato per la nuova luce è quello, più tecnico e funzionale, dell’impianto di climatizzazione messo in opera da Carrier, di grande importanza per assicurare la futura fruizione della Cappella a un grande numero di visitatori.
La “pressione antropica” alla quale è sottoposta la Cappella Sistina (6 milioni di visitatori all’anno con punte di oltre 20.000 al giorno, in certi periodi di particolare affluenza) ha richiesto un intervento radicale che garantisse il ricambio d’aria, l’abbattimento delle polveri e degli inquinanti, il controllo della temperatura e dell’umidità, l’anidride carbonica tenuta a livelli accettabili. Si è evitato, con questo intervento, il rischio della presenza di un mix di umidità, inquinanti, anidride carbonica che poteva essere, nei tempi lunghi, una deriva pericolosa per la corretta conservazione delle pitture murali.
Il nuovo impianto di climatizzazione Carrier si avvale di software e componenti progettati appositamente, così come di tecnologie di risparmio energetico brevettate, che consentono di mantenere le condizioni climatiche ottimali per la protezione delle pitture nella Cappella. Un sistema di controlli intelligenti, collegati con applicazioni video di UTC Building & Industrial Systems, permette al sistema HVAC di leggere e anticipare il livello del numero di visitatori, e di regolare di conseguenza le sue prestazioni.
Il nuovo sistema offre il doppio dell’efficienza e il triplo della potenza dell’impianto precedente, già installato da Carrier all’inizio degli anni Novanta.